Domenica 11 novembre i cittadini romani sono chiamati a esprimersi sul futuro del trasporto pubblico di Roma.
Si tratta di un referendum consultivo che avrà ad oggetto le modalità di gestione del trasporto pubblico cittadino.
Le proposte potranno essere approvate solo se avrà partecipato alla votazione un terzo degli aventi diritto per il referendum consultivo e la maggioranza degli aventi diritto per il referendum abrogativo e se è raggiunta la maggioranza dei voti validamente espressi.
Questi i quesiti su cui i cittadini saranno chiamati ad esprimersi:
Quesito n. 1
“Volete voi che Roma Capitale affidi tutti i servizi relativi al trasporto pubblico locale di superficie e sotterraneo ovvero su gomma e rotaia mediante gare pubbliche, anche ad una pluralità di gestori e garantendo forme di concorrenza comparativa, nel rispetto della disciplina vigente a tutela della salvaguardia e della ricollocazione dei lavoratori nella fase di ristrutturazione del servizio?”
Quesito n. 2
“Volete voi che Roma Capitale, fermi restando i servizi relativi al trasporto pubblico locale di superficie e sotterraneo ovvero su gomma e rotaia comunque affidati, favorisca e promuova altresì l’esercizio di trasporti collettivi non di linea in ambito locale a imprese operanti in concorrenza?”
Per ogni quesito sarà consegnata all’elettore una scheda, di colore diverso.
Il cittadino dovrà esprimere la propria preferenza apponendo un segno “X” sul SI o sul NO.
Si voterà presso i consueti seggi utilizzati per le consultazioni elettorali, politiche e amministrative presentando tessera elettorale e documento di riconoscimento in corso di validità.
Possono votare:
- i cittadini iscritti nelle liste elettorali di Roma Capitale e i cittadini residenti all’estero (A.I.R.E.) che votano a Roma.
Possono altresì votare, purché registrati tra il 1 ottobre e il 31 dicembre 2017, tutti coloro ai quali lo Statuto di Roma Capitale garantisce diritti di partecipazione:
- i cittadini non residenti a Roma, che godono dei diritti di elettorato attivo ed esercitano a Roma la propria attività prevalente di lavoro;
- gli studenti non residenti a Roma, che godono dei diritti di elettorato attivo ed esercitano a Roma la propria comprovata attività di studio, presso scuole o università;
- gli stranieri che abbiano compiuto il diciottesimo anno di età, legittimamente presenti nel territorio nazionale e residenti a Roma o ivi aventi il domicilio per ragioni di studio o di lavoro.
di Giorgia Villani