A cura di Adusbef,
E’ allo studio della BCE (Banca Centrale europea) la creazione di un Euro Digitale, una moneta (digitale, appunto) emessa dalla Banca Centrale Europea che non andrà a sostituire il contante fisico, ma sarà a esso complementare. Lo scopo fondamentale è assicurare ai cittadini del nostro continente un mezzo di pagamento sicuro, affidabile, comodo e trasparente e con una legittimazione e un controllo istituzionale. In pratica, l’ euro digitale coniugherebbe i vantaggi e la rapidità di una moneta completamente virtuale con la sicurezza, l’ affidabilità e la piena legittimazione legale e istituzionale di una valuta emessa da una banca centrale. Infatti, questa valuta sarà pienamente ufficiale, legale, controllata e dunque sicura. Il progetto ha preso il via nell’ ottobre 2020, quando la Banca Centrale Europea ha pubblicato il “Rapporto su un Euro digitale”, documento nel quale vengono analizzate le caratteristiche fondamentali della valuta digitale emessa dalla banca centrale; inoltre è stata realizzata anche una consultazione pubblica, avviata anch’ essa nell’ ottobre 2020; tale consultazione ha avuto come scopo raccogliere l’ opinione dei cittadini sul tema, così che la valuta possa essere frutto di un progetto che nasce “dal basso”, con gli utenti/consumatori protagonisti attivi.
In un secondo momento, a partire dal 14 luglio 2021, la Banca Centrale Europea ha deciso di aprire la fase di analisi, della durata di 2 anni, durante la quale sono affrontate le questioni più tecniche e quelle legate alla distribuzione; inoltre l’ attenzione viene concentrata sulle caratteristiche funzionali e sugli impieghi che la nuova valuta dovrebbe assicurare. Lo scopo fondamentale è quello di ottenere un mezzo di pagamento efficiente, accessibile, comodo, veloce e sicuro, che vada incontro alle nuove esigenze di cittadini e imprese in questo periodo di forte sviluppo dell’ era digitale. Anche durante questa fase continuano a essere coinvolti i cittadini, i commercianti e gli operatori del settore dei pagamenti, oltre ovviamente al Parlamento e agli altri organi decisionali dell’ Unione Europea. Nel concepire uno strumento monetario come l’ euro digitale, oltre tutti gli aspetti tecnici e tecnologici, sarà fondamentale concentrare l’ attenzione su molteplici aspetti importanti; prima di tutto, il complemento digitale alla valuta fisica dovrà consentire di pagare ovunque, sia nei negozi fisici che sui portali di e-commerce; ciò significa che i venditori dovranno essere messi in condizione di accettare i pagamenti in euro digitale. Inoltre i cittadini sembrano apprezzare molto la possibilità di effettuare pagamenti peer to peer, ossia da persona a persona; ciò faciliterebbe molto per esempio la suddivisione delle quote per acquistare un regalo oppure il pagamento di una cena. Nel portare avanti il progetto per la realizzazione di una moneta completamente digitale si dovranno anche monitorare le nuove tendenze, come i pagamenti “machine to machine”, ossia i pagamenti effettuati direttamente attraverso i veicoli (per esempio l’ assicurazione).
Infine non si potrà non tener conto di 2 questioni cruciali: la sicurezza e la tutela delle privacy, entrambe molto sentite dai cittadini. Se, come è nelle intenzioni delle istituzioni europee, il progetto della moneta digitale deve avere i cittadini come protagonisti e deve partire dalle loro esigenze, le 2 problematiche in esame dovranno essere attentamente e correttamente affrontate. Per quanto concerne la privacy, sarà necessario conciliare le esigenze della riservatezza con quelle della sicurezza, con particolare riferimento alle problematiche della lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo. I soggetti pubblici dovrebbero accedere ai dati dei cittadini che utilizzano l’ euro digitale soltanto al fine dell’ esercizio delle proprie funzioni; parimenti, gli intermediari dovrebbero aver accesso ai dati solamente per garantire il rispetto della normativa, in particolare quella sul riciclaggio e il finanziamento al terrorismo. Sul fronte della sicurezza, l’ euro digitale non presenta criticità in quanto, come detto in precedenza, sarebbe una valuta emessa dalla banca centrale e dotata di piena legittimazione e controllo istituzionale. Sarà interessante, infine, valutare le modalità con le quali BCE metterà a disposizione la valuta digitale: per utilizzare la nuova valuta, i cittadini di Eurolandia dovranno passare per i sistemi bancari dei singoli paesi, presso cui dovranno aprire conti in euro digitale, oppure potranno aprire conti direttamente presso la BCE?
La scelta tra i due sistemi non è indifferente: nel primo caso si pagheranno commissioni alle banche private e si utilizzerà il sistema di sicurezza informatica strutturato dalle singole banche; nel secondo caso, potrebbe darsi che la BCE rinunci ad ogni addebito di commissioni (o applichi commissioni molto basse) e, soprattutto, i correntisti potranno avere a disposizione i presidi di sicurezza informatici uniformi e poderosi, messi a disposizione dalla Banca Centrale Europea.