Oltre agli aumenti dei prezzi delle bollette e degli affitti, arriva un’ulteriore sprangata per i cittadini. Già dall’inizio di questo ultimo trimestre, infatti, stiamo assistendo ad un incremento dei prezzi dei beni a 360 gradi.
L’inflazione sta di fatti colpendo molto duramente e le misure intraprese dal governo non risultano affatto sufficienti.
In molti casi sono le stesse GDO che si stanno impegnando volontariamente affinché gli italiani non risentano troppo di questi aumenti.
Le misure volontarie non risultano comunque sufficienti, e soprattutto andrebbero monitorate più attentamente.
Proprio per sollecitare e portare l’attenzione sul problema, le AA.CC. del CNCU hanno avanzato delle proposte per difendere il potere di acquisto dei consumatori.
Le proposte avanzate
- Reintrodurre per almeno sei mesi lo sgravio delle accise e degli oneri parafiscali sui carburanti e sull’energia elettrica e il gas, utilizzando allo scopo il maggior gettito Iva generato da essi in questi mesi, e nei prossimi, per fronteggiare l’atteso aumento continuo dei relativi prezzi, in attesa di una vera riforma di sistema che riconduca correttamente alla fiscalità generale gli oneri impropri che gravano eccessivamente sul pieno dei serbatoi e sulle bollette degli italiani.
- Prorogare il regime di maggior tutela per l’energia e il gas di un periodo congruo, utile a correggere le criticità rilevate all’avvio del mercato libero.
- Rafforzare ed estendere i bonus sociali e istituire un Fondo contro la Povertà energetica.
- Rimodulare l’Iva sui generi di consumo fondamentali, sgravandoli in parte e alcuni del tutto, almeno temporaneamente.
- Difendere il potere d’acquisto dei redditi fissi, detassando il lavoro e rivalutando equamente le pensioni;
- Modificare l’articolo 4 del Regio Decreto-Legge 20 Febbraio 1927, n. 222 in modo che anche le associazioni di consumatori riconosciute nel Cncu possano partecipare alle Commissioni comunali per la rilevazione dei prezzi. Rendere obbligatoria la comunicazione e diffusione da parte dei comuni delle variazioni dei prezzi (indici, inflazione congiunturale e tendenziale) e dei prezzi medi, minimi e massimi dei principali beni e servizi di largo consumo sui loro siti internet, rendendoli noti ai cittadini sui principali mezzi d’informazione (ad esempio con manifesti da affiggere alle fermate degli autobus come avviene a Verona) e comunque attraverso una App dedicata, per offrire loro in tempo reale più possibilità di scelta d’acquisto informato e consapevole e per spingere le imprese ad una sana concorrenza sui prezzi al dettaglio e lungo le intere filiere. Costituire osservatori provinciali sotto il coordinamento di Mister Prezzi, coinvolgendo le associazioni dei consumatori e le altre categorie economiche rappresentate nelle camere di commercio per esaminare l’andamento dei prezzi e proporre iniziative territoriali per contrastare fenomeni inflazionistici
- Innovare il quadro normativo, con il coinvolgimento anche degli esperti delle AACC e delle autorità di vigilanza, per definire le fattispecie di condotta speculativa illecita degli operatori di mercato, per introdurre correttivi di natura fiscale sugli extraprofitti e sugli aumenti eccessivi e immotivati nelle transazioni economiche tra operatori nelle filiere, che finiscono per ricadere sui prezzi al consumo, e per rafforzare coerentemente i poteri di indagine e di sanzione dell’Antitrust e del Garante dei Prezzi.
- Rilanciare l’attività partecipativa del CNCU (in modo che venga coinvolto dal Governo preventivamente rispetto ai provvedimenti che riguardano tematiche consumeristiche) e rafforzare i poteri e l’attività della Commissione Allerta Rapida
- Sterilizzare l’incremento delle rate dei mutui conseguenti al rialzo dei tassi BCE, avviando immediatamente il confronto anche tra Governo/Banche/AACC, anche al fine di riequilibrare il rapporto tra interessi passivi (pagati dai consumatori) e attivi (pagati dalle banche).
Questi i temi e le proposte su cui le AA.CC. intendono confrontarsi con il Governo.