Ott 30, 2024 | news
La Carta Dedicata a Te è un fondo destinato alle grandi famiglie in difficoltà economica, che permette di acquistare beni di prima necessità: alimentari, carburante e abbonamenti ai trasporti pubblici. Ogni anno, viene fornita (o ricaricata) una carta elettronica prepagata da Poste Italiane (con un valore di 500 euro nel 2024): un piccolo ma prezioso sollievo dalle spese quotidiane. L’iniziativa ha avuto un discreto successo, ma il suo futuro è incerto.
Dedicata a Chi?
Possono beneficiare della carta tutti i grandi nuclei familiari composti da almeno tre persone, con un ISEE inferiore a 15.000 euro (valido al 24 giugno 2024). È necessario che i membri della famiglia risiedano in Italia e siano iscritti all’anagrafe comunale. Sono esclusi coloro che ricevono già sussidi economici a sostegno delle fasce più disagiate, o integrazioni salariali da parte dello Stato.
Questo include l’indennità di mobilità, la DIS–COLL (Indennità mensile di Disoccupazione per Collaboratori), il reddito di cittadinanza, la NASPI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego), i fondi di solidarietà per l’integrazione del reddito, la CIG (Cassa Integrazione Guadagni) e la carta acquisti. Nella graduatoria, che quest’anno ha incluso 31.058 famiglie, verrà data priorità alle famiglie con minori e dal valore ISEE più basso.
Ottenere la Carta
Non è necessario presentare alcuna domanda: l’INPS, il Comune e le Poste Italiane si occupano automaticamente di stilare una graduatoria delle famiglie elegibili. Per informazioni dettagliate, è possibile visitare il sito istituzionale del Comune di Roma e seguire il percorso [Home > Servizi > Sociale > Famiglie e persone di minore età]. Qui si trova anche una guida scaricabile. Cliccando sul pulsante rosso “ACCEDI AL SERVIZIO” in cima alla pagina e inserendo le credenziali, si ottiene tutto il materiale necessario. L’accesso al servizio deve essere effettuato dalla persona che ha presentato l’ISEE, e la carta sarà intestata a suo nome.
Scadenze e Procedure
È possibile richiedere la nuova carta presso gli uffici postali dedicati. Se si possiede già una Carta Dedicata a Te, l’accredito avverrà automaticamente. In caso di furto o smarrimento, è sufficiente presentare denuncia, bloccare la carta chiamando il numero 800.210.170 e richiedere un duplicato presso l’ufficio postale. La carta deve essere utilizzata almeno una volta entro il 16 dicembre 2024, pena la perdita del beneficio, e il fondo deve essere consumato entro il 28 febbraio 2025.
Nella Legge di Bilancio 2025, approvata nel CDM del 15 ottobre 2024, la carta è stata rinnovata anche per il 2025, sebbene i fondi dedicati potrebbero essere ridotti. Come per molte altre iniziative di cui abbiamo discusso negli articoli precedenti, bisognerà aspettare l’approvazione integrale del testo entro il 31 dicembre.
Ott 24, 2024 | news, Telefonia
Negli ultimi anni, molti consumatori italiani hanno segnalato un aumento delle attivazioni di servizi telefonici non richiesti. Questi casi sono spesso il risultato di pratiche commerciali aggressive, dove gli operatori telefonici cercano di convincere gli utenti ad accettare offerte vantaggiose. In questo contesto, è frequente che vengano attivati servizi che l’utente non ha realmente richiesto, creando confusione e frustrazione.
Uno dei metodi più comuni utilizzati dai gestori è il fenomeno del bundling, che consiste nella vendita di servizi in pacchetti. Questo approccio talvolta nasconde attivazioni indesiderate, lasciando i consumatori all’oscuro di ciò che stanno effettivamente sottoscrivendo. Anche gli errori di sistema possono contribuire a queste attivazioni indesiderate; ad esempio, un malfunzionamento nel sistema di fatturazione di un operatore potrebbe comportare l’attivazione automatica di servizi non desiderati, senza il consenso dell’utente.
Fortunatamente, la normativa italiana, attraverso l’AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni), offre protezione ai consumatori in queste situazioni. Secondo la legge, gli utenti hanno il diritto di non pagare per servizi non autorizzati e possono richiedere indennizzi specifici per ogni giorno di attivazione. L’indennizzo previsto è di 5 euro al giorno per i servizi non accessori e di 2,50 euro al giorno per i servizi accessori o i profili tariffari non richiesti.
Per avvalersi di questi diritti, è fondamentale che gli utenti inviino un reclamo formale all’operatore telefonico. Questo può avvenire attraverso diversi canali ufficiali, come telefono, email o anche social media. È importante richiedere non solo la disattivazione immediata dei servizi non richiesti, ma anche il rimborso delle spese sostenute. Per garantire la tracciabilità del reclamo, gli utenti possono considerare di inviare una raccomandata o utilizzare la posta elettronica certificata, in modo da avere una prova della ricezione della richiesta.
Il reclamo deve essere supportato da prove adeguate, come estratti conto o comunicazioni precedenti con l’operatore. Gli operatori sono obbligati a rispondere entro 45 giorni dalla ricezione del reclamo, come previsto dalle condizioni stabilite nella loro carta dei servizi. Se la risposta ricevuta non è soddisfacente, il consumatore ha la possibilità di avviare procedure di conciliazione, ulteriormente tutelando i propri diritti. In conclusione, è essenziale che i consumatori siano consapevoli delle misure di tutela a loro disposizione e delle procedure da seguire per richiedere indennizzi. Gli operatori telefonici, dal canto loro, hanno l’obbligo di rispettare la normativa vigente e garantire la protezione dei diritti dei consumatori. Informarsi e agire tempestivamente può fare la differenza per ottenere il giusto risarcimento e proteggere i propri interessi nel complesso panorama delle telecomunicazioni.
Ott 24, 2024 | news
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha espresso il proprio sostegno per la recente firma della Carta di Lorenzo da parte di Emanuele Orsini, Presidente di Confindustria. Secondo Mattarella, la partecipazione di un’associazione così influente dimostrerebbe l’impegno del sistema delle imprese nella protezione degli studenti che intraprendono percorsi di formazione in azienda.
La Tragedia
Gennaio 2022, Udine. Lorenzo Parelli, 18 anni, studente al quarto anno dell’Istituto professionale “Bearzi”, è all’ultimo giorno di alternanza scuola-lavoro. Mentre smonta un macchinario, l’operaio che lo affianca si allontana temporaneamente per prendere un’imbracatura. Improvvisamente, una putrella (una trave d’acciaio) da 150 chili cade sul giovane.
Ai tempi, l’incidente scosse profondamente l’opinione pubblica, riaccendendo il dibattito sull’alternanza scuola-lavoro. Il procedimento giudiziario è ancora in corso, con richieste di pena di 3 anni e 4 mesi per Claudio Morandini, l’operaio coinvolto, e di 2 anni per Emanuele De Cillia, il tutor aziendale.
La Carta
Nel 2023, in onore di Lorenzo, la sua famiglia, insieme all’Amministrazione regionale, scuole, imprese e sindacati, hanno sottoscritto la Carta di Lorenzo. Non un documento legale, quanto un manifesto ideologico ed etico, il cui scopo è promuovere una cultura della sicurezza sul lavoro consapevole e condivisa. Per ovvie ragioni, la Carta si rivolge principalmente ai giovani impegnati nei percorsi formativi aziendali previsti dal sistema educativo. Non come semplici lavoratori, ma come persone alle prime esperienze, che necessitano di attenzioni e guida adeguate, in un contesto spesso nuovo e complesso. La Carta può essere riassunta nei seguenti principi fondamentali:
- Gli studenti devono essere coinvolti nella progettazione dei percorsi formativi, e hanno diritto a una rappresentanza quando si discute di sicurezza sul lavoro.
- Il percorso dello studente deve essere costantemente monitorato. Il tutor scolastico e quello aziendale devono essere adeguatamente formati. Queste tre figure dovrebbero mantenere un contatto continuo.
- L’esperienza lavorativa deve essere coerente con il percorso di studi dello studente, integrandosi in modo significativo con la sua formazione scolastica.
- Le aziende che partecipano alla formazione svolgono un servizio di interesse pubblico, e la qualità della loro collaborazione deve essere rigorosamente valutata quando si assegnano i tirocinanti.
- Le buone pratiche e i principi di sicurezza devono alimentare un dialogo costruttivo a livello europeo, promuovendo una visione condivisa e transnazionale.
La Carta di Lorenzo può essere scaricata e letta dal sito ufficiale della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia. Si tratta di un breve documento, appena tre pagine, con una serie di firme al termine. Una lista, si spera, in continua espansione.
Ott 23, 2024 | Avvisi, Consumatori, news
Per chi ha bisogno di una nuova Carta d’Identità Elettronica (CIE), il Comune di Roma organizza da oltre due anni regolari Open Day nei fine settimana. Questa apertura straordinaria degli uffici anagrafici permette ai cittadini di richiedere e ottenere il documento in solo un giorno. I prossimi Open Day sono previsti per il 26 ottobre per i Municipi III, VIII, XI e XV, e per entrambi i giorni (26 e 27 ottobre) presso gli ex Punti Informativi Turistici (PIT) e il nuovo punto di rilascio in Via Petroselli 52.
MUNICIPI (solo 26 ottobre)
Sede di Via Fracchia 45, dalle ore 8:00 alle 13:00.
Sede di Via Benedetto Croce 50, dalle ore 8:30 alle 15:30.
Sede di Via Portuense 579, dalle ore 8:00 alle 16:00.
Sede di Via Enrico Bassano 10, dalle ore 8:30 alle 16:30.
EX PIT (sia 26 che 27 ottobre)
- Sedi di Piazza Santa Maria Maggiore, Piazza Sonnino, Piazza delle Cinque Lune, e Via Petroselli 52
Sabato dalle ore 8:30 alle 16:30, domenica dalle ore 8:30 alle 12:30.
Come Prenotare
I cittadini interessati devono prenotare un appuntamento sul sito Agenda CIE del Ministero dell’Interno. Le prenotazioni saranno disponibili a partire dalle ore 9:00 di venerdì 25 ottobre e resteranno aperte fino all’esaurimento dei posti, accogliendo più di 700 richieste. Oltre al ticket della prenotazione, sarà necessario presentarsi con una fototessera, una carta di pagamento elettronico e il vecchio documento d’identità (o un duplicato con denuncia di furto o smarrimento).
Il Fenomeno dei “Saltafila”
L’iniziativa degli Open Day si inserisce nell’ambito di un più ampio piano di digitalizzazione e modernizzazione del paese. Nel sistema ordinario, tuttavia, le disponibilità tendono a esaurirsi in pochi minuti. Ciò ha favorito la proliferazione di agenzie, attive soprattutto online, “generosamente” disposte ad aiutare il cittadino in difficoltà, ovviamente per una “piccola donazione” di 30, 40 perfino 50 euro. Queste agenzie permettono non solo di prenotare in tempi brevissimi, nel comune più vicino, ma anche di scegliere la fascia oraria.
Una pratica paragonabile al bagarinaggio, l’acquisto preventivo in blocco di biglietti per un evento e la rivendita a prezzi maggiorati, illegale in diversi stati. Anche peggio in questo caso, poiché trasforma un servizio essenziale in un privilegio a pagamento. E come nel settore calcistico, dove il bagarinaggio italiano è più diffuso, quasi nessuno controlla la corrispondenza dei dati. Per contrastare questo fenomeno, il Comune di Roma ha esortato gli uffici anagrafici a prestare massima attenzione e ha suddiviso le disponibilità nel sistema di prenotazione ordinario in tre fasce orarie. Tuttavia, la rapidità resta essenziale, come in tutti i moderni sistemi digitali.
Ott 18, 2024 | Consumatori, news
Si muove veloce la Manovra 2025, cercando di trovare un equilibrio tra le norme europee, le esigenze degli italiani e il clima di incertezza globale. Il piano prevede circa 30 miliardi di euro per il 2025, seguiti da 35 miliardi nel 2026 e ben 40 miliardi nel 2027.
Di questi, 18 miliardi saranno recuperati attraverso una gestione “prudente” della spesa pubblica, mentre 3,5 miliardi provengono dai “sacrifici” di banche e assicurazioni, come afferma Giorgia Meloni. Un investimento significativo, di cui gran parte sarà destinata ad aumentare gli stipendi netti e a confermare misure già esistenti, come il taglio del cuneo fiscale e i tre scaglioni Irpef.
Possibili Novità
Viene prolungata la Quota 103, che consentirà ai lavoratori di andare in pensione a 62 anni, a condizione di aver versato almeno 41 anni di contributi. Le pensioni minime saranno rivalutate rispetto all’inflazione, con una maggiorazione del 2,5%. L’importo salirà da 614,77 euro a 621 euro, e forse fino a 630 euro, secondo le proposte di Forza Italia. Saranno introdotti più incentivi fiscali per i lavoratori che decidono di restare attivi invece di andare in pensione.
È inoltre confermato il bonus assunzioni, che prevede sgravi fiscali per le assunzioni a tempo indeterminato e una deduzione fino al 30% per alcune categorie di lavoratori.
Un altro punto importante è il ritorno del bonus ristrutturazioni al 50%, con un limite di spesa per ogni unità immobiliare fissato a 96 mila euro. Era stata proposta una riduzione al 36% con un tetto massimo di 48 mila euro, ma si è deciso che queste limitazioni si applicheranno solo alle seconde case.
Inoltre, è previsto il rinnovo del bonus mobili, che prevede una detrazione Irpef del 50% sull’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici destinati all’arredamento di abitazioni recentemente ristrutturate. Era stato discusso anche un possibile aggiornamento delle rendite catastali, con un aumento fino al 40% per le abitazioni che avevano usufruito del Superbonus, ma fortunatamente non è stata implementata alcuna misura al riguardo.
In aggiunta, verrà introdotta una “Carta per i nuovi nati”, che offrirà 1.000 euro a neonato per i genitori con un ISEE sotto i 40 mila euro. Sarà inoltre incrementato il bonus asili, e i congedi parentali dureranno tre mesi, con un’indennità all’80%.
Sono previsti incentivi all’occupazione per giovani e donne del Mezzogiorno, anche per il biennio 2026-2027. Ci saranno maggiori fringe benefits per i nuovi assunti che trasferiscono la loro residenza di almeno 100 chilometri, con una soglia di 1.000 euro (il doppio per i lavoratori con figli a carico). Si parla anche di ingenti risorse destinate alla sanità, ma per avere numeri precisi bisognerà attendere il testo completo.
Attualmente, la Manovra è all’esame delle Camere, una delle tante tappe di un lungo percorso di revisione. Quante di queste promettenti misure si riveleranno semplice propaganda, quali saranno efficaci nella pratica, e a quale costo? È difficile dirlo: il testo finale probabilmente non sarà disponibile prima della fine dell’anno.
Ott 15, 2024 | Multe e cartelle, news
Negli ultimi mesi, le multe autovelox sono tornate al centro dell’attenzione grazie a una sentenza della Corte di Cassazione che rischia di scatenare una valanga di ricorsi in tutta Italia. Il caso in questione, relativo a un automobilista di Treviso, ha messo in luce la questione della validità degli apparecchi di rilevazione della velocità, stabilendo che non solo devono essere approvati dal Ministero delle Infrastrutture, ma devono anche essere omologati secondo standard precisi. La sentenza (10505/2024) apre quindi nuove possibilità di difesa per gli automobilisti multati da dispositivi che non rispettano tali requisiti.
Secondo le nuove disposizioni della Cassazione, infatti, qualsiasi sanzione emessa tramite autovelox non omologato potrebbe essere contestata con successo, a patto che i tempi per il ricorso non siano scaduti. Il ricorso può essere presentato al Giudice di Pace o al Prefetto, entro 30 giorni dalla notifica della multa. Se il Prefetto rigetta la contestazione, la sanzione può addirittura raddoppiare, ma il ricorso è gratuito, mentre davanti al Giudice di Pace si paga un contributo unificato proporzionale all’importo della multa.
Per presentare ricorso, è essenziale fornire prove concrete dell’irregolarità del dispositivo, come fotografie dell’impianto autovelox o documenti che ne dimostrino l’assenza di omologazione. In molti casi, come sottolineato da associazioni di consumatori come Assoutenti e Codacons, la non conformità di questi dispositivi ha già portato a sequestri e inchieste giudiziarie. Ciò conferma il sospetto che alcune amministrazioni locali utilizzino gli autovelox più per incrementare le entrate piuttosto che per garantire la sicurezza stradale.
A complicare ulteriormente la situazione c’è il fatto che, secondo i dati più recenti, in Italia esistono oltre 11.000 impianti di rilevazione della velocità, molti dei quali potrebbero non essere in regola. Il Ministero delle Infrastrutture sta lavorando a un nuovo decreto che dovrebbe ridefinire le norme per l’installazione e l’utilizzo degli autovelox, con l’obiettivo di garantire maggiore trasparenza e sicurezza. Tuttavia, gli automobilisti devono restare vigili, verificando sempre che i dispositivi siano segnalati in maniera adeguata e che rispettino tutte le normative vigenti.
Nel frattempo, chiunque abbia ricevuto una multa sospetta ha il diritto di richiedere l’accesso agli atti per verificare la legittimità dell’impianto che ha emesso la sanzione. La procedura può richiedere tempo, ma è fondamentale per invalidare eventuali multe illegittime.