Pagamenti digitali e Pubblica Amministrazione

Pagamenti digitali e Pubblica Amministrazione

A cura di ADUSBEF,

PagoPa è una piattaforma creata nel 2019 e gestita dalla società PagoPa s.p.a. (partecipata dallo Stato) con lo scopo di incentivare e rendere fruibili, comodi e rapidi i pagamenti di imposte, tributi, rette e, in generale, prestazioni erogate dalle pubbliche amministrazioni comprese le aziende pubbliche, le scuole, le università e le ASL. E’ possibile utilizzare PagoPa attraverso i canali digitali: il sito dell’ ente creditore, la propria piattaforma di homebanking, le app o i servizi di pagamento online (anche se non si è loro cliente).Aderiscono a PagoPa le principali banche italiane e molte pubbliche amministrazioni.

Come detto in precedenza, esistono varie modalità attraverso le quali è possibile effettuare pagamenti con PagoPa. La condizione essenziale è ovviamente che la banca o l’ intermediario finanziario e l’ ente creditore
(la pubblica amministrazione) siano entrambi soggetti aderenti alla piattaforma.
La prima modalità è pagare tramite il sito o l’ app dell’ ente creditore: l’ utente potrà accedere al sistema PagoPa, attivare la richiesta di pagamento ed effettuare la transazione con carta di credito, di debito o prepagata o attraverso specifiche app; potrà inoltre scegliere il prestatore dei servizi di pagamento che ritiene più conveniente. Altra modalità è quella per cui l’ utente attiva la procedura accedendo dal sito del prestatore dei servizi di pagamento (la banca) con il suo homebanking; con lo smartphone c’è anche l’ opportunità di utilizzare le diverse app.

E’ poi prevista la possibilità di svolgere le transazioni attraverso i servizi di pagamento online, anche se il cittadino non è loro cliente. Anche l’ app IO può essere utilizzata per effettuare pagamenti sulla piattaforma PagoPa e pure in questo caso c’è l’ opportunità di scegliere il prestatore di servizi più conveniente.
A proposito dei prestatori di servizio occorre tenere ben presente il fatto che questi applicano delle commissioni; per questo è importante valutare bene quale prestatore scegliere. Sul sito pagopa.gov.it è possibile effettuare delle simulazioni introducendo l’ ipotetico importo, il canale e il metodo di pagamento; il sistema elencherà i diversi prestatori con l’ indicazione dei costi in modo che il cittadino possa fare una scelta consapevole.

Fin qui i canali online. Non bisogna dimenticare, però, che PagoPa offre la possibilità di sfruttare anche i canali fisici: filiali di banche, uffici postali, punti di posta privata ed esercizi commerciali convenzionati (tabaccherie, ricevitorie, farmacie…). E’ importante sottolineare che le pubbliche amministrazioni sono obbligate ad aderire alla piattaforma “PagoPa”. Infatti, l’ art. 15, comma 5 bis del decreto-legge n. 179 del 2012 stabilisce che: “ Per il conseguimento degli obiettivi di razionalizzazione e contenimento della spesa pubblica in materia informatica ed al fine di garantire omogeneità; di offerta ed elevati livelli di sicurezza, le amministrazioni pubbliche devono avvalersi per le attività; di incasso e pagamento” di un’ apposita piattaforma tecnologica (PagoPa), e delle piattaforme di incasso e pagamento dei prestatori di servizi di pagamento abilitati. Inoltre, l’ art. 65, comma 2 del decreto legislativo n. 217 del 2017 stabilisce che i prestatori di servizi di pagamento devono aderire al sistema a partire dal 28 febbraio 2021, mentre gli enti pubblici entro la stessa data sono stati chiamati a integrare i loro sistemi di incasso con la piattaforma PagoPa.

La “deadline” è stata dunque la data del 28 febbraio dello scorso anno. Tuttavia si discute sull’ effettiva obbligatorietà dello strumento per le PA, anche perché, nel novembre 2020 si è pronunciata in materia l’Autorità garante della concorrenza e del mercato. In particolare, nel parere emanato, l’ Antitrust, partendo dal quadro normativo fa riferimento da una parte all’ obbligo, per le PA e per i prestatori di servizi di pagamento, di accettare e utilizzare la piattaforma di pagamento PagoPa, ma dall’ altra evidenzia, tra l’ altro, il fatto che vi è incertezza al
riguardo in quanto le linee guida dell’ “Agenzia per l’ Italia digitale” (AGID), stabiliscono che gli enti  creditori possono affiancare a PagoPa anche altri strumenti quali modello F24 e Sepa Direct Debit (ossia la domiciliazione bancaria). Addirittura, il decreto legge n. 34 del 2020, all’ art. 118-ter stabilisce che “Gli enti territoriali possono, con propria deliberazione, stabilire una riduzione fino al 20 per cento delle aliquote e delle
tariffe delle proprie entrate tributarie e patrimoniali, applicabile a condizione che il soggetto passivo obbligato provveda ad adempiere mediante autorizzazione permanente all’addebito diretto del pagamento su conto corrente bancario o postale.”

Viene così sancito un incentivo per i consumatori a utilizzare una forma di pagamento alternativa a PagoPa.

Bollette energia, gas e acqua: tutti i bonus

Bollette energia, gas e acqua: tutti i bonus

A cura di Codacons Lazio,

Per fronteggiare la crisi economica, già da qualche anno, i vari Governi hanno messo a disposizione una serie di agevolazioni/incentivi per aiutare i consumatori ad affrontare i costi non solo di luce e gas, ma anche dell’acqua, attraverso l’erogazione di bonus sociali, o bonus bollette rivolti a fasce di reddito “fragili”. Tali bonus potevano essere richiesti attraverso un’istanza da rivolgere all’Arera, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente o al proprio Comune (vd. Bonus salute).
Dal 2021 tali agevolazioni non devono più essere richieste, ma sono applicate automaticamente dall’Inps, che fornisce direttamente i dati alle Autorità preposte.
Nell’ultimo anno però l’aumento dei costi di energia elettrica e gas hanno messo in difficoltà molte famiglie e imprese, andando ad incidere pesantemente sull’economia della maggior parte degli italiani. Per affrontare questa “crisi energetica”, già il governo Draghi aveva predisposto delle misure specifiche per potenziare i bonus bollette ai fini di sostenere le famiglie in maggiore difficoltà, tagliando i costi relativi agli oneri di sistema oltre ad innalzare il tetto Isee per l’accesso ai cosiddetti bonus bolletta.
Con il decreto legge n.80 del 30 giugno 2022 sono state introdotte nuove misure che prevedono ulteriori incentivi stanziati a favore dei consumatori vediamo nel dettaglio quali sono i vari bonus, chi ne ha diritto e come si richiedono.

Bonus sociale
I bonus sociali si applicano alle utente gas, luce ed acqua, ad uso domestico.
Per avere diritto al bonus sociale il reddito non deve superare euro 12.000,00, da certificato Isee, oppure i 20.000,00 euro con nucleo familiare composto da almeno quattro figli a carico, oppure essere titolare del reddito di cittadinanza.
Dal 1° gennaio 2021 grazie alle novità introdotte dal Decreto Legge 26 ottobre 2019, n. 124, convertito in Legge 19 dicembre 2019, n. 157, il meccanismo per il rilascio del bonus è stato automatizzato perché basato sul Sistema Informativo Integrato (SII) e INPS. Non sarà più necessario, dunque, fare una richiesta con dei moduli specifici come avveniva in precedenza, poiché basterà compilare la DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica) per richiedere l’Isee, presentarlo e ricevere automaticamente lo sconto in bolletta.

Bonus per gravi condizioni di salute
Per i nuclei familiari al cui interno è presente un soggetto con un disagio di salute e che necessita di apparecchiature medico-terapeutiche, alimentate ad energia elettrica per il sostentamento in vita, hanno diritto al bonus salute. Il Decreto ministeriale del 13 gennaio 2011, individua l’elenco delle apparecchiature medico-terapeutiche alimentate ad energia elettrica, necessarie per il mantenimento in vita di persone in gravi condizioni di salute, come ad esempio respiratori, sollevatori mobili a sedile elettrici, i materassi antidecubito, le carrozzine elettriche. Diversamente dal bonus sociale, per il bonus per gravi condizioni di salute va presentata una specifica istanza al Comune di residenza o un CAF, corredata di una certificazione del sistema sanitario nazionale che attesti per quali patologie è necessario l’utilizzo di quella determinata apparecchiatura. Non vi sono limiti reddituali ma può essere cumulato al bonus sociale.

Bonus acqua potabile
Il bonus acqua potabile, o conosciuto come “bonus depuratore” è un'agevolazione che prevede un credito d’imposta del 50% per acquistare e installare sistemi di filtraggio per razionalizzare e migliorare la qualità dell’acqua dei rubinetti, incentivando così famiglie e imprese a ridurre il consumo di contenitori di plastica. La misura copre le spese effettuate dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2023. L’importo massimo delle spese su cui calcolare l’agevolazione è fissato a Euro 1.000 euro per ciascun immobile, per le persone fisiche, e Euro 5.000 euro per ogni immobile adibito all’attività commerciale o istituzionale.
Per ottenere il bonus l’importo delle spese sostenute deve essere documentato da una fattura elettronica o un documento commerciale in cui sia riportato il codice fiscale del soggetto che richiede il credito, il pagamento va effettuato con versamento bancario o postale o con altri sistemi di pagamento diversi dai contanti.
L’ammontare delle spese agevolabili va comunicato all’Agenzia delle Entrate tramite il servizio web disponibile nell’area riservata del sito dell’Agenzia, alla sezione “agevolazioni”.

Bonus bollette 2022
Il Decreto Aiuti quater ha innalzato la soglia del fringe benefit fino 3.000 euro, con scadenza per l’erogazione al 12 gennaio 2023. Ma che cos’è il bonus bollette, o bonus dipendenti. Con il Decreto Aiuti bis era stato introdotto un fringe benefit, ossia voci addizionali di retribuzione, non tassabili, che il datore di lavoro corrisponde in busta paga. Un rimborso delle spese sostenute direttamente dai lavoratori per le utenze di acqua, luce e gas, documentabili con fatture erogate nel corso del 2021, documentazione che il datore di lavoro deve acquisire e conservare affinché le somme erogate siano assoggettate all’esclusione dalla base imponibile fiscale e previdenziale.
Le novità principali del Decreto Aiuti quater riguardano proprio il bonus bollette, è stata innalzata infatti la soglia non tassabile dei frange benefit da 600 a 3000 euro! La scadenza da rispettare per usufruire dell’agevolazione il 12 gennaio 2023.
L’Agenzia delle Entrate ha chiarito che il pagamento o il rimborso può riguardare immobili ad uso abitativo posseduti o detenuti dal dipendente, dal coniuge o dai suoi familiari a prescindere che negli stessi abbiano o meno stabilito la residenza o il domicilio, ma a condizione che ne sostengano effettivamente le relative spese, e a goderne possono essere solo i dipendenti del settore privato.

Turisti a Roma

Turisti a Roma

A cura di Assoutenti,

Molti monumenti, musei o luoghi di interesse turistico, anche fuori delle Mura Aureliane, sono raggiungibili con il trasporto pubblico. Si può quindi parlare di una effettiva possibilità di fruire di un turismo ecologico ed economico nella Capitale Questo articolo ha come obiettivo quello di fornire indicazioni per effettuare escursioni culturali nell’ambito del Comune di Roma, utilizzando esclusivamente i mezzi pubblici.
L’elenco delle principali mete turistiche che si possono visitare senza arrivarci col mezzo privato non è esaustivo. Molti siti minori sono purtroppo chiusi o non facilmente accessibili.
Indichiamo qui i maggiori, solitamente aperti al pubblico

Basilica di San Paolo
La Basilica di San Paolo fuori le mura fu la prima destinazione del trasporto pubblico di Roma, la cui prima linea nacque nel 1845 a servizio dei visitatori. Questa linea, dopo molte modifiche nel corso del tempo, corrisponde all’odierna linea 23, che ancora oggi costituisce il principale collegamento per San Paolo dal centro di Roma (Lungotevere) e da San Pietro. La Basilica è collegata anche col la metro B (da Termini, passando per il Colosseo), e con la ferrovia Roma-Lido.

Ponte Milvio
“Torno ora da Ponte Molle, dove sono stato in tranvai” [da “Il Giornalino di Gian Burrasca”] Questo percorso è ancora oggi possibile. Il tram 2 parte da Piazzale Flaminio. Ponte Milvio è `”il più antico del mondo occidentale” [M. Lupinacci, Qui Roma, TCI 1971]. Il ponte fu costruito, anzi ricostruito nel 2^ secolo A.C. (anno 109) ed è giunto tale e quale fino a noi dopo un restauro del secolo XV e l’aggiunta della torre di guardia trasformata dal Valadier in arco di trionfo.

San Sebastiano – Appia Antica – Cecilia Metella

La linea di trasporto pubblico per l’Appia Antica risale al 1872. Gestita da ditte private fino al 1932, è oggi in servizio con la linea numero 118. Fermate in Piazza Venezia, Colosseo e Circo Massimo. Frequenza ogni quarto d’ora circa. A causa dei sensi unici di recente istituzione, alcune fermate sono state sportate. La linea è sussidiata dal 660, in partenza dalla stazione metro A Arco di Travertino, e con fermata al Parco Egeria. Le aree e i monumenti di maggior interesse sono: la Chiesa Domine Quo Vadis, le Catacombe San Callisto, la Basilica e la Catacomba di San Sebastiano, il Circo e la Villa di Massenzio, la Tomba di Cecilia Metella ed il Castello dei Caetani e la Chiesa di San Nicola.

https://www.parcoappiaantica.it https://www.catacombesancallisto.it/it/index.php –
https://www.catacombe.org

Ostia Antica
Insieme a Pompei, Ostia Antica è il sito archeologico più grande del mondo, con un’area molto estesa di 150 ettari. Oltre al Parco Archeologico, sono visitabili anche il Castello di Giulio II ed il Borgo di Ostia Antica. Ci si arriva con la ferrovia Roma Lido. Partenze da Porta San Paolo (Piramide), fermate anche a Basilica San paolo e Eur Magliana. Frequenza 22 minuti.

https://www.ostiaantica.beniculturali.it/it/home/
Di interesse turistico anche la Pineta di Castelfusano (stazione Lido Castelfusano della ferrovia)

Veio
Le rovine della città etrusca di Veio si trovano presso il borgo medievale di Isola Farnese, al km 15 della Via Cassia. il sito archeologico è comodamente raggiungibile dalla Capitale tramite il trasporto pubblico.
“GITA A VEIO COL 201 – Domenica 28 maggio 1978 – 8,30 Appuntamento a Largo Maresciallo Diaz (Capolinea 201) – 8,38 Partenza bus 201 per Isola Farnese”…: questo è ciò che si proponeva già 44 anni fa. Da allora qualcosa è cambiato. Oggi Isola Farnese è raggiungibile col bus 032, in partenza dalla stazione ferroviaria La Storta. La frequenza è ogni mezz’ora, sia nei feriali che nei festivi, con partenze ai minuti 00 e 30. A La Storta si arriva con i treni della linea FL3 (Roma-Cesano-Viterbo)(ogni quarto d’ora nei giorni feriali, ogni mezz’ora nei festivi) oppure con l’autobus 201 da Piazza Mancini. Il sito del parco di Veio: https://parcodiveio.it (attenzione, le indicazioni per arrivarci sono imprecise o non aggiornate)

Santuario Divino Amore
Il santuario della Madonna del Divino Amore è sito al km 12 della Via Ardeatina. Tradizionale meta di pellegrinaggi. https://www.santuariodivinoamore.it/index.php
La adiacente fermata bus Santuario Divino Amore è servita dalle linee:
218 da Piazza di Porta S. Giovanni (metro A) in direzione Ardeatina-Scuola Padre Formato. Frequenza ogni mezz’ora.
702 dalla stazione metro B laurentina in direzione Ardeatina-Castel di Leva. Frequenza ogni mezz’ora.

Fosse Ardeatine
Bus 218 da Piazza di Porta San Giovanni.
Basilica S. Agnese Situata in Via Nomentana. Filobus 90, autobus 60 e 82. Nelle vicinanze, la stazione metro B Annibaliano.
Ponte Nomentano-Montesacro-Città Giardino. Dal centro, Filobus 90, autobus 60

Catacombe dei Santi Marcellino e Pietro e Mausoleo di Sant’Elena.
Il Mausoleo di Sant’Elena sorge al III miglio dell’antica via Labicana (oggi via Casilina); eretto da Costantino tra il 315 e il 326 d.C. Il Mausoleo è oggi il simbolo del quartiere di Tor Pignattara a cui dà il nome. Le adiacenti  Catacombe dei Santi Marcellino e Pietro sono le terze catacombe più estese di Roma. Raggiungibile con la ferrovia Roma-Giardinetti, fermata Berardi.

Mausoleo dei Gordiani.
Nel medesimo quadrante, all’interno del Parco di Villa Cordiali, sorge il Mausoleo dei Gordiani, Tram 5, 14 e 19
EUR Il quartiere EUR è facilmente raggiungibile col trasporto pubblico.
Di interesse turistico, oltre il quartiere stesso:
Museo della Civiltà Romana, Museo delle Arti e Tradizioni Popolari, Museo dell’Alto Medioevo, Museo Preistorico ed Etnografico Pigorini, Palazzo dei Congressi, Metro B, bus 30 e 31, 170, 714, 671, 780, 765.

VILLE E PARCHI

Villa Pamphili.
L’area è molto estesa. La villa è divisa in due parti. Gli ingressi su Via Leone XIII, che danno accesso ad entrambe le parti, sono raggiungibili con i bus 31 e 33 da Piazzale Clodio e dalle stazioni di Valle Aurelia, e col 982 da metroOttaviano e da Ponte Vittorio. Nelle vicinanze, anche il capolinea del tram 8 a Casaletto.
L’ingresso antico da Porta San Pancrazio è raggiungibile col bus 870 da Ponte Vittorio. Parco Monte Mario e osservatorio astronomico. Bus 913 da Piazza Cavour e da Ottaviano, fermata Piazzale Medaglie d’Oro

Villa Ada
Le fermate più vicine all’ingresso principale sono in Piazza Crati, linee 63, 83, 92 e 310.

Villa Glori
In Piazza Parco della Rimembranza.
Bus 53, 910, 168, 223, 982. Ferrovia Roma Nord, fermata Euclide.

Gli aeroporti di Roma. Ma come ci vado? E quanto mi costa? E quanto tempo ci metto?

Gli aeroporti di Roma. Ma come ci vado? E quanto mi costa? E quanto tempo ci metto?

A cura di Assoutenti,

 

Arrivare all’aeroporto e, al ritorno del viaggio, tornare a Roma e dintorni, può costare anche più di un volo aereo low cost! Dunque valutiamo bene le varie possibilità.
Cominciando dall’aeroporto

LEONARDO DA VINCI DI FIUMICINO.

Tra Roma e l’Aeroporto di Fiumicino esistono tre diversi livelli di collegamenti utilizzabili:

  • Collegamenti ferroviari
  • Collegamenti con bus pubblici
  • Collegamenti con bus di ditte private

Per un confronto, occorre avere riferimento a quattro diverse utenze:

  • Viaggiatori in partenza (e successivo ritorno a Roma)
  • Viaggiatori in arrivo (e successiva ripartenza da Roma)
  • Lavoratori aeroportuali
  •  Utenti occasionali per motivi diversi dal viaggio aereo.

COLLEGAMENTI FERROVIARI

Vi sono due distinti collegamenti, entrambi gestiti da Trenitalia.

  • Leonardo Express: Collega l’Aeroporto con Termini, senza fermate intermedie. Tariffa Euro 14. Percorrenza 31 minuti. Frequenza 30 minuti
  • FL1: Collega l’Aeroporto con il servizio ferroviario urbano di Roma. Tariffa Euro 8. (e con biglietto da 11 Euro si possono utilizzare anche tutte le ferrovie del Lazio). Frequenza 15 minuti.

COLLEGAMENTI BUS PUBBLICI

Cotral gestisce tre linee diurne e una notturna facenti capo all’Aeroporto di Fiumicino. Vi è anche una linea ATAC, ma al momento è sospesa. La linea notturna, che opera negli orari in cui il treno non c’è, collega l’Aeroporto con le stazioni

  • Termini e Tiburtina. Tariffa 5 euro.
  • Eur Magliana – Fiumicino Città – Fiumicino Aeroporto (euro 2,80) 50 minuti
  • Roma Cornelia – Fregene – Fiumicino Aeroporto (euro 3,40) 80 minuti
  • Ostia Centro – Fiumicino Aeroporto (euro 1,30) 30 minuti – www.cotralspa.it
  • La linea Atac 060 per Ostia è al momento sospesa per lavori al Ponte della Scafa.

COLLEGAMENTI BUS DITTE PRIVATE

Operano quattro compagnie fra l’Aeroporto e Roma, tutte con capolinea nella zona Termini (via Giolitti o Via Marsala), seguendo itinerari diversi (Colombo, Ostiense o Aurelia). La tariffa varia, per tutte, fra i 5 e gli 8 euro. Tempo circa 50 minuti, secondo l’itinerario. Riportiamo nomi e link ai siti internet ove trovare maggiori dettagli:

I taxi per raggiungere Roma si trovano all’uscita dei terminal (arrivi nazionali e internazionali).
Fare attenzione agli abusivi!
Il tempo di percorrenza da Fiumicino a Roma (all’interno delle Mura Aureliane) è di circa 40/50 minuti, con una tariffa fissa (a vettura) di € 50,00 compresi i supplementi. N.B. La stessa tariffa viene applicata anche per località fuori delle Mura Aureliane, ma lungo l'itinerario fra l’Aeroporto e le stesse senza deviazioni, p. es. quartieri sud (Ostiense) e Ovest (Aurelio).
Le tariffe fisse, omnicomprensive di tutti i supplementi, con altre destinazioni sono:

  • Castello della Magliana – Parco dei Medici: € 31,00
  • Nuova Fiera di Roma: € 26,00
  • Ciampino Aeroporto: € 52,00
  • Stazione Tiburtina: € 57,00 
  • Stazione Ostiense: € 47,00
  • Civitavecchia Porto: € 125,00

CONSIGLI PRATICI.

LEONARDO EXPRESS.
Il collegamento è il più veloce di tutti; anche se la velocità è relativa, poiché dipende da quale zona di Roma si parte o si arriva e va valutato il tempo complessivo. Per contro la tariffa è la più elevata. Ciò perché si tratta di un servizio ferroviario di alto livello, al pari delle Frecce. Ed infatti, recentemente alcune Frecce sono state prolungate a Fiumicino Aeroporto, per offrire un collegamento diretto fra l’Aeroporto e le lunghe distanze. Il Leonardo è indicato per la connessione con la rete ferroviaria, quindi particolarmente per viaggiatori provenienti o diretti fuori Roma che utilizzano altri treni, Frecce soprattutto. Viceversa, non è utilizzabile dai pendolari, non essendo previsti abbonamenti.

FL1
Costituisce il miglior rapporto qualità/prezzo. Con 8 Euro si possono raggiungere direttamente ben 13 stazioni, ed altre 29 con un cambio, per un totale di 42. Gran parte di Roma. Con 11 Euro sono raggiungibili tutte le stazioni ferroviarie del Lazio. Ferma nelle stazioni Trastevere e Ostiense, che sono le più vicine al centro di Roma (raggiungibile col tram 8 da Trastevere e con la metro B e numerosi autobus da Ostiense)
Con un solo cambio a Trastevere, collega anche San Pietro. Ferma anche a Tiburtina, seconda stazione di Roma ed importante nodo di scambio, urbano, regionale ed interregionale. Vero che non arriva a Termini, ma se non si ha troppa fretta ci si arriva comunque con cambio a Ostiense (linea di Civitavecchia ogni mezz’ora, con lo stesso biglietto, metro B con biglietto a parte)
Utilizzabile da tutti i tipi di utenza.

COTRAL
La linea notturna sostituisce il treno negli orari in cui non è operativo. Le linee diurne sono scarsamente attrattive per i viaggiatori in partenza o in arrivo, sono utilizzate più che altro dai pendolari che risiedono sul litorale (Ostia e Fregene) e da utenza non volante occasionale. Nondimeno, la linea per Ostia è di interesse per i turisti che alloggiano negli alberghi di Ostia (per la quale vi sono corse prolungate sul Lungomare). Inoltre, per l’utenza proveniente o diretta all’EUR, la linea Cotral è l’unico collegamento diretto.

La connessione ferrovia Roma-Lido + Cotral Ostia-Aeroporto costituisce al momento la soluzione più economica in assoluto (1,50 BIT urbano + 1,30 bus), superata solo dalla linea ATAC 060, al momento sospesa. I tempi però, in considerazione dei disservizi della Roma Lido e dei lavori sul Ponte della Scafa, sono poco attendibili.

BUS PRIVATI
Operano quattro compagnie fra l’Aeroporto e Roma, tutte con capolinea nella zona Termini (via Giolitti o Via Marsala), seguendo itinerari diversi (Colombo, Ostiense o Aurelia). La tariffa varia, per tutte, fra i 5 e i 7 euro. Perlopiù sono corse no-stop, senza fermate intermedie, ma non sempre. La compagnia SIT, che percorre l’itinerario Aurelia, ha due fermate a Piazza Cavour e a Villa Carpegna, che possono essere di interesse per l’utenza turistica, e in parte per i viaggiatori in partenza. La fermata presso la stazione Ostiense non presenta invece vantaggi rispetto al treno. L’economicità della tariffa rispetto al Leonardo rende questi collegamenti appetibili per l’utenza proveniente/diretta a Termini (perlopiù persone che alloggiano negli alberghi in zona). Il costo invece, tenuto conto della prevedibile necessità di proseguire (o partire) con linee urbane (BIT 1,50), è invece equivalente come ordine di grandezza alla tariffa della FL1. Non essendo previsti abbonamenti, i bus privati non sono utilizzabili dai pendolari. Costituiscono comunque una più economica alternativa al taxi.

NON SOLO ROMA

Vi solo talune possibilità per collegamenti da e per altre località senza passare per Roma (ovviamente la rete ferroviaria nazionale collega, con cambio a Roma Termini, gran parte dell’Italia) Civitavecchia. Oltre al collegamento ferroviario con cambio a Roma Trastevere (frequenza 30 minuti), vi sono alcune corse Cotral dirette, utilizzate per lo più dai pendolari.

Fiumicino Città
L’Aeroporto è collegato con Fiumicino Città tramite la linea urbana 8 (frequenza circa 30 minuti)
https://www.trotta.it/rp.aspx?p=linee-invernali-fiumicino&m=1#undefined17
Autolinee private interregionali
Esistono inoltre talune autolinee di ditte private da/per lunghe percorrenze.
https://www.adr.it/bus-altre-destinazioni

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Esaminiamo anche i collegamenti per AEROPORTO DI CIAMPINO

Qui la situazione è abbastanza pessima, e ciò deriva da vecchie impostazioni anni ‘70 che purtroppo tuttora non vengono rimesse in discussione. Un moderno collegamento ottimale in realtà manca del tutto. L’ipotesi di una linea tramviaria per Termini lungo l’Appia Nuova è tristemente naufragata dietro la paura di non riempire abbastanza la metro A, e infatti si è visto quanto si è riempita. Già, ma la metro A all’aeroporto non ci va. Per arrivarci, ci vuole, in aggiunta, l’autobus 520 dalla stazione metro Cinecittà. La linea è frequente e la tariffa è di euro 1,50 per un BIT valido 100 minuti sull’intera rete.
Non è molto agevole, ma come altre linee della zona risente dell’ancora perdurante impostazione della rete intorno alla metro A, risalente al 1980. L’unico percorso diverso è l’autobus 720 per l’EUR. Pur non essendo molto frequente, è comunque un collegamento interessante per chi è diretto in tale parte di Roma. Altri servizi della zona sono solo repliche del 520 su tracciati simili sotto altre bandiere, per di più con maggiori inconvenienti. Le autolinee Cotral Roma-Velletri e Roma-Nettuno, con capolinea alla metro Anagnina, fermano sull’Appia Nuova di fronte all’aeroporto. Le fermate però sono al di fuori dello stesso e abbastanza distanti. Sono validi i titoli di viaggio Metrebus Roma, poiché la tratta è tutta all’interno del Comune di Roma. Una ulteriore linea Cotral-Atral collega l’Aeroporto con Ciampino Città e la metro Anagnina. Non è valido il Metrebus Roma, poiché si attraversa un altro comune. La linea è interessante poiché ferma alla stazione ferroviaria di Ciampino, con treni frequenti che in pochi minuti arrivano a Termini (in realtà, Laziali); i tempi di percorrenza possono eventualmente essere competitivi con la soluzione metro A+520. Vi sono poi alcune autolinee di ditte private, che seguono pure il percorso del 520; per la precisione, il percorso antico di tale linea, quando si chiamava A3 ed era gestita dalla Stefer. La sopravvivenza di questi tracciati sovrapposti alla metro A ed antecedenti la riforma di rete intorno ad essa, tra cui c’è anche la linea 590H, è determinata dalla necessità di servizi dedicati ai disabili o comunque persone con difficoltà di deambulazione, che non potrebbero fare le scale della metro A. Considerata anche la tariffa non modica, la funzione di queste linee private è meramente residuale e marginale, anzi influiscono sul sistema anche meno del 590H per Cinecittà con analoga funzione (ma almeno incluso negli abbonamenti).

TAXI
Le tariffe concordate dal Comune di Roma sono le seguenti:
• Dall’Aeroporto di Ciampino all’interno Mura Aureliane e viceversa: € 31,00
• Dall’Aeroporto di Ciampino all’Aeroporto di Fiumicino e viceversa: € 52,00
• Dall’Aeroporto di Ciampino alla Stazione Tiburtina e viceversa: € 36,00
• Dall’Aeroporto di Ciampino alla Stazione Ostiense e viceversa: € 31,00
Attenzione:
1) Queste tariffe si intendono per la via più diretta, senza soste o deviazioni intermedie. Questo comporta che se si chiama un posteggio per telefono, oppure un radio taxi, anche il percorso &posteggio – abitazione" é una "deviazione". In questo caso l’applicazione della tariffa fissa è a discrezione dell’autista.
2) Il prezzo è valido fino ad un massimo di quattro passeggeri. Se i passeggeri sono di più si utilizzerà la normale tariffa calcolata con il  tassametro .

CONSIGLI PRATICI

La linea ATAC 520 al momento è la miglior soluzione per tutte le utenze, sia in combinazione con la metro A (da e per Termini e il centro di Roma), sia in combinazione con linee di autobus tangenziali (451 Ponte Mammolo, 548 Stazione Tiburtina, 558 Piazza dei Gerani). La tariffa è di 1,50 per 100 minuti. Le autolinee Cotral Roma-Velletri e Roma-Nettuno possono andar bene per pendolari senza bagagli al seguito, ma sono disagevoli con le valigie. Scelta obbligata per collegamenti verso fuori Roma, sulle direttrici Appia e Nettunense. La linea Cotral/Atral per la stazione FS di Ciampino può essere un'alternativa come tempo di percorrenza complessivo. Anch’essa scelta obbligata per chi utilizza le ferrovie, linee Cassino e Castelli, verso fuori Roma. Le autolinee private, con tariffe abbastanza elevate, possono essere un’alternativa al taxi, ma non al trasporto pubblico ordinario. Certamente non servono ai pendolari, non esseno previsti abbonamenti.

Cookies wall e wallpay: sulla strada di ulteriori precisazioni a tutela degli utenti

Cookies wall e wallpay: sulla strada di ulteriori precisazioni a tutela degli utenti

A cura di MDC Lazio,

È solito ormai per ogni utente del web navigare agilmente tra una pagina e l’altra alla ricerca di informazioni, prodotti o servizi. È ancor più solito in generale, all’apertura della data pagina, il profilarsi sulla schermata del browser della barra di preferenza dei cookies e, il più delle volte, cliccare su “accetta tutti”, senza pensarci troppo per accedere ai contenuti della pagina in questione. Eppure, la domanda “cosa saranno questi cookies e cosa si accetta concretamente?” sarà sicuramente sorta almeno una volta in un qualsiasi utente.

I cookie sono frammenti di dati sugli utenti, memorizzati sul computer e utilizzati per migliorare la navigazione. Conosciuti anche come cookie HTTP, web, Internet o del browser, questi frammenti di informazioni vengono creati dal server e inviati sul browser, consentendo ai siti di riconoscere l’utente per una prestazione personalizzata del servizio. Si distinguono anche per la specificità o la più o meno raffinata elaborazione e replicazione dei dati salvati (dalla lingua usata, al riconoscimento del browser dell’utente, al salvataggio di password ecc). In generale, i cookie non sono quindi dannosi, ma la stessa memorizzazione dei dati dell’utente potrebbe essere suscettibile di violazioni riferibili alla privacy: quel che infatti è opportuno riconoscere è che qualsiasi “utente” è un individuo che, al navigare su internet semina informazioni personali, dati sensibili “cedendoli” in cambio del servizio online di cui vuole usufruire. Il problema in questo caso, come si è visto, si solleva nel momento in cui, la profilazione dell’utente su un dato sito interessa anche le così dette “Terze parti”: ogni sito raccoglie i cookie che l’utente accetta, ma la cessione di quegli stessi dati ad altri gestori (per motivi commerciali, statistici o più banalmente di ordine tecnico-informatico) ne compromette la sicurezza per la privacy dell’individuo. Sicurezza ancor più compromessa se l’accettazione dei cookie è “coercitiva”.

Il così detto cookie wall è un meccanismo vincolante che obbliga l’utente a scegliere obbligatoriamente il consenso all’uso dei cookie o altre tecnologie di tracciamento di dati personali per visualizzare il contenuto del sito cui vorrebbe accedere; in breve, o si rilascia il consenso al trattamento dei dati per il tramite dei cookie o non si accede al sito. Ciò per il semplice “aspetto” del cookie wall, un vero e proprio muro, una parete che circonda i siti internet, che gli utenti possono attraversare solo accettando le condizioni del trattamento dei dati personali.

Il Garante della privacy si è espresso già nel 2021 circa il corretto e legittimo uso dei cookie, asserendo nello specifico del cookie wall che «tale meccanismo, non consentendo di qualificare l’eventuale consenso così ottenuto come conforme alle caratteristiche imposte dal Regolamento, e segnatamente al suo art. 4, punto 11 con particolare riferimento al requisito della “libertà” del consenso, è da ritenersi illecito, salva l’ipotesi da verificare caso per caso nella quale il titolare del sito offra all’interessato la possibilità di accedere ad un contenuto o a un servizio equivalenti senza prestare il proprio consenso all’installazione e all’uso di cookie o altri strumenti di tracciamento».

Dal cookie wall al paywall

Gli interventi del Garante, tuttavia, non sono esauriti e la fattispecie che più impegna di recente l’Autorità è l’“evoluzione” del cookie wall: il paywall. Quest’ultimo propone all’utente un’alternativa al consenso ai cookie, ossia un pagamento o un abbonamento, prestando però il consenso nella maniera debita, senza coercizione. È stata questa una pratica adottata da alcuni testate giornalistiche online che sono subito state attenzionate dal vigile Garante.

L’istruttoria viene avviata dall’Autorità alla metà di ottobre 2022 e al 12 novembre si è rivolta direttamente ai maggiori gruppi editoriali nazionali chiedendo specifiche informazioni per chiarire, in particolare, le modalità di funzionamento del meccanismo in questione e le diverse tipologie di scelta a disposizione dell’utente. Precondizione sine qua non l’ovvia conformità rispetto la normativa in materia di protezione dei dati personali, innanzitutto riguardo alla correttezza e alla trasparenza dei trattamenti e al fondamentale requisito della libertà del consenso. Attenzione non secondaria è inoltre rivolta alle analisi ed ai criteri adottati per determinare il prezzo dell’abbonamento alternativo al servizio gratuito disponibile mediante prestazione del consenso.

Ancora una volta dunque, l’autorità garante si pone a tutela e dispone ogni precauzione riferibile all’effettivo esercizio del diritto alla privacy dei cittadini, ma anche ad un corretto, legittimo e imparziale rispetto dei diritti consumeristici degli utenti. Cosa il Garante deciderà in merito alla correttezza della pratica in specie, è ancora tutto da verificare.

Si evince sempre più pragmaticamente come la digitalizzazione, nelle sue varie ed ampie sfere, si intrecci sempre più alla vita quotidiana dei cittadini anche nello svolgimento di quanto possa sembrare un’attività “banale” come leggere un quotidiano. Così, là dove alla coscienza e alla consapevolezza dell’utente digitale dovesse sfuggire la delicatezza di una data situazione, si tenta di sopperire grazie agli strumenti più idonei e garantiti dalle autorità competenti.

Pagamenti digitali e impatto ambientale

Pagamenti digitali e impatto ambientale

A cura di Adusbef,

I sistemi di pagamento digitale si stanno sempre più diffondendo tra i cittadini ovunque nel mondo, complice anche la pandemia da Covid 19. Tutti concordano nell’ affermare che questa nuova frontiera raggiunta dalla tecnologia sia fondamentale e che abbia dato una svolta in termini di velocità, comodità e sicurezza, anche se costosa rispetto all’uso del contante. Adesso si inizia a riflettere e a discutere anche su un aspetto rimasto finora in secondo piano, al quale va invece dato il giusto peso: l’ impatto ambientale che le tecnologie digitali, in particolare quelle legate ai mezzi di pagamento, comportano. In effetti, si pone spesso l’ accento sui vantaggi in termini di comodità e velocità, ma si trascura il fatto che, sebbene le nuove tecnologie contribuiscano per un verso a limitare le emissioni e i consumi, d’ altro canto esse stesse comportano comunque un dispendio di energia e, quindi, lasciano un’ impronta sull’ ambiente. Le infrastrutture energivore che alimentano i sistemi di pagamento digitali sono meno visibili e meno percepibili; tuttavia esistono e occorre valutare bene il loro ruolo.

Siamo troppo spesso portati a pensare al mondo digitale come a qualcosa di immateriale ed ecologico (non a caso parliamo di “cloud” e di dematerializzazione). In parte ciò può essere vero, ma non meno vero è il fatto che l’ industria digitale ha un grande impatto sul nostro pianeta. A tal proposito è utile ragionare su qualche dato: secondo uno studio dell’ ente no profit “ReteClima”, una transazione in contanti produce 4,6 grammi di emissione di CO2, mentre una digitale ne produce 3,78. Per quanto riguarda le operazioni in contanti, le emissioni sono causate soprattutto dal trasporto delle monete e delle banconote (64%) e dal processo di produzione delle stesse (32%). Responsabili delle emissioni nelle transazioni “cashless” sono invece i terminali per i pagamenti (POS) con il 75%; tali emissioni sono dovute soprattutto ai materiali con cui sono prodotti (37%), al consumo di energia (27%); con riferimento a quest’ ultimo aspetto, il picco di consumo si verifica quando viene letta la carta o quando viene emesso lo scontrino, mentre il continuo aggiornamento del software costringe gli esercenti a tenere sempre acceso il terminale, con impatto negativo sul consumo di elettricità; una soluzione a questo problema potrebbe essere quella di fissare solo alcuni momenti dedicati agli aggiornamenti per consentire di tenere spento il terminale quando il negozio è chiuso.

Non prendiamo neanche in considerazione l’energia assorbita per tenere in piedi il sistema delle criptovalute: la creazione di un solo nuovo Bitcoin consuma elettricità quanto una famiglia intera in 9 anni. Lo afferma un’analisi di CryptoMonday, che lancia l’allarme sui processi di estrazione della criptovaluta più nota che mettono a rischio la difesa del clima. Nel 2022 il consumo medio di energia per ogni transazione con Bitcoin può essere assimilabile a centinaia di migliaia di transazioni con carta Visa. Non solo il consumo di energia e i materiali con cui sono costruiti i terminali hanno un impatto sull’ ambiente, ma anche le plastiche con cui sono realizzate le carte di pagamento. A questo problema si potrebbe ovviare sia allungando il ciclo di vita delle carte, sia producendo le stesse con materie più ecologiche, come le bioplastiche, il PVC riciclato e addirittura il legno. In conclusione, l’ analisi ora condotta porta a pensare (giustamente), che le nuove tecnologie di pagamento “smart” abbiano un impatto meno forte sul pianeta; tuttavia sarebbe un errore credere che tale impatto sia nullo; come in tutte le cose, occorre mettere sul piatto della bilancia tutte le variabili e valutare, in termini di costi/benefici, quale sia la modalità di pagamento più “amica dell’ ambiente”. E’ un importante passo avanti, comunque, che si inizi ad affrontare anche questa problematica.

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