Sai che gli operatori telefonici sono obbligati ad inviare ai propri utenti una comunicazione dell’offerta sottoscritta (Delibera AGCOM 252/16/CONS )?
Il sistema delle comunicazioni elettroniche è infatti in continuo sviluppo e parallelamente cresce anche il grado di competitività. Come ogni progresso, oltre che grandi benefici, porta con sé delle criticità. In particolar modo nel mercato della telefonia, internet e TV, aumenta la quantità di offerte disponibili, e quindi la concorrenza.
Come dichiara l’AGCOM, Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, “La maggiore quantità di offerte richiede però un rafforzamento dei principi di trasparenza, corretta informazione e comunicazione agli utenti.”
Spesso veniamo sommersi da offerte telefoniche o internet che si vendono come le migliori, le più economiche. Capita, però, altrettanto spesso, che sentiamo lamentele riguardo la qualità, i prezzi, le caratteristiche o la copertura dei servizi, verso i quali sono state deluse determinate aspettative, inizialmente promesse.
Le linee guida
Con le “Linee guida in materia di comunicazioni al pubblico sulla offerta di servizi di telecomunicazione” (delibera n. 417/01/CONS) e la Direttiva generale in materia di qualità e carte dei servizi (delibera n. 179/03/CSP), l’Autorità ha affermato in prima battuta il diritto degli utenti ad un’informazione completa circa le modalità giuridiche, economiche e tecniche di prestazione dei servizi ed ha dettato precisi criteri (completezza, trasparenza, chiarezza e tempestività) per la diffusione di notizie agli utenti.
La delibera 252/16/CONS ha imposto agli operatori la pubblicazione sui propri siti web di una pagina dedicata alla trasparenza tariffaria, con indicazioni chiare e semplici sulle offerte, sui prezzi e sugli eventuali costi di recesso ed attivazione, oltre che di un prospetto riepilogativo dei pezzi di ciascuna offerta; ha riconosciuto il diritto dei consumatori ad essere gratuitamente informati del proprio profilo di consumo telefonico e a comparare le offerte sul mercato tramite un apposito motore di calcolo.
L’AGCOM sta sviluppando in proposito una piattaforma per comparare le diverse tariffe in modo trasparente e imparziale, per permettere all’utente di scegliere secondo le proprie esigenze.
Gli operatori di telefonia mobile sono inoltre obbligati a informare l’utente in caso di raggiungimento dell’80% del plafond, il consumo massimo mensile.
La delibera n. 121/17/CONS ha sancito definitivamente la gratuità degli strumenti per conoscere l’ammontare del credito residuo delle sim prepagate.
Nella delibera 487/18/CONS l’Agom ha adottato le Linee guida per la determinazione dei costi nel passaggio di operatore o di recesso anticipato.
Altre misure per garantire la totale trasparenza e chiarezza in questo settore sono continuamente in fase di regolamentazione, in concomitanza con lo sviluppo del mercato.
Si discute sempre di più del Superbonus e della piega che questo incentivo prenderà il prossimo anno, tra proroghe e preoccupazioni del Governo e dei cittadini.
Dal prossimo anno infatti lo sconto fiscale, ora al 110% e al 90%, scenderà al 70%.
L’agevolazione fiscale, che era stata introdotta al 110% nel 2020, aveva già subito regolari depotenziamenti nei successivi anni. Con l’ultima legge di bilancio del 2023 è scesa al 90% nel corrente anno, con alcune eccezioni. Un ulteriore decalage era stato previsto dalla manovra 2022 del governo Draghi, che ha prorogato l’incentivo fino al 2025, prevedendo però una riduzione dell’agevolazione al 70% per il 2024 e al 65% per il 2025.
Il Superbonus nel 2024 sarà però riservato solo ai condomini, per le villette lo sconto fiscale si concluderà alla fine del 2023.
Ma vediamo le alternative proposte, che potranno portare a opportunità interessanti, fino all’ 85% per alcuni beneficiari. Per il prossimo anno saranno da considerare in particolare il Bonus Barriere Architettonicheal 75%, il Sismabonuse l’ Ecobonus.
Altri sconti minori sono ancora disponibili. Il Bonus al 50% per le spese di ristrutturazione è confermato fino alla fine del 2024, quando poi si trasformerà in 36% l’anno successivo. Al 36% è anche il bonus verde, confermato per il 2024. Rimarrà anche il bonus mobili ed elettrodomestici, con limite spesa fissato a 5000 euro, mentre non verrà rinnovato il bonus case green, la detrazione del 50% dell’IVA per l’acquisto di immobili di classe energetica A o B.
FONTE: ANSA, Agenzie delle Entrate, Il Sole 24 Ore
Al via l’applicazione del Digital Services Act per le prime piattaforme digitali e i primi due motori di ricerca. La richiesta di adattarsi a quest’ultimo è arrivata a 17 piattaforme web che ricevono più di 45.000.000 di visite mensili e a 2 importanti motori di ricerca, Google search e Bing.
I soggetti interessati avranno tempo 4 mesi per mettere in pratica le nuove regole approvate dalla Commissione ed informare i propri utenti.
Il regolamento in questione interessa il mondo digitale e il rapporto che i cittadini europei hanno con quest’ultimo, con l’approvazione infatti si andrebbero a estendere le misure di controllo fornite per i propri dati personali e la tutela dei minori nel web.
Nel testo si parla inoltre di:
moderazione nella distribuzione di notizie e maggior controllo ai fini di limitare la disinformazione
maggiore trasparenza e più assunzione di responsabilità
valutazione annuale dei rischi
In aggiunta la Commissione, che ha sempre operato per il controllo e la sicurezza dei servizi digitali verrà affiancata da un nuovo organo di vigilanza paneuropeo che si occuperà nello specifico di questo ambito. Entro il 17 febbraio 2024 ogni nazione dovrà avere un organo con le stesse funzioni, per garantire anche una vigilanza interna.
A partire dal 1° Ottobre sulle famiglie italiane, oltre a gravare le spese dei rincari della benzina, l’aumento dei mutui e degli alimenti e il rientro a scuola, torneranno a gravare molto di più anche le bollette.
I bonus energia previsti dal governo termineranno il 30 Settembre, a seguito di una precedente proroga.
Al momento si parla di possibili rinnovi ma non sono chiare le intenzioni del governo al riguardo.
Ciò che è certo è che le famiglie italiane si trovano già in una situazione altamente difficoltosa, e dovranno fronteggiare spese più sostanziose con il rientro a Settembre. Le famiglie che si trovano in situazioni di disagio inoltre non disporranno più della misura “Reddito di cittadinanza”, ormai sostituita dalla carta “Dedicata a te”, che però non offre un sostentamento necessario, considerate le diverse limitazioni che la misura ha.
Noi nell’attesa, continueremo a tenervi aggiornati in merito a novità!
Come stabilito dal decreto legge “Trasparenza carburanti” emanato dal Ministero del Made in Italy il 31 Marzo di quest’anno, a partire dal 1° Agosto 2023 i benzinai hanno avuto l’obbligo di esporre i prezzi medi regionali riferiti ai carburanti, oltre al prezzo del carburante normalmente esposto.
L’obbligo di esposizione dei prezzi medi regionali si rivolge agli esercenti siti lungo la viabilità stradale.
Per quanto concerne gli esercenti posti sulla viabilità autostradale, questi ultimi dovranno apporre i prezzi medi nazionali.
I prezzi medi sono calcolati dal Ministero del Made in Italy su base giornaliera considerando i prezzi di vendita degli esercenti.
L’obbligo non riguarda tutte le tipologie di carburanti ma solo per il gasolio, la benzina, il GPL e il metano compresso.
L’obbligo di esporre i prezzi medi non comporta il rispetto di questi ultimi da parte degli esercenti.
Sono infatti gli esercenti a gestire il prezzario in autonomia, anche per questo il prezzo dei carburanti continua a salire gradualmente.