Set 24, 2024 | AMBIENTE, Consumatori, news
La proposta
Negli ultimi anni, i danni provocati da eventi atmosferici estremi come alluvioni, frane o maltempo hanno provocato importanti ripercussioni economiche sulla spesa pubblica nazionale. In seguito all’ultima alluvione in Emilia Romagna, che ha causato migliaia di sfollati e l’interruzione dei servizi pubblici, il governo ha riproposto l’introduzione di un’assicurazione obbligatoria sulle case al fine di coprire i danni causati dagli eventi atmosferici. A sollevare la questione è stato Nello Musumeci, Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare. La proposta sarebbe in un primo momento facoltativa, con l’eventualità di valutarne l’obbligatorietà gradualmente. L’intento principale è avviare un processo di collaborazione tra pubblico e privato in cui lo Stato potrebbe aiutare a coprire parte dei costi.
Attraverso la polizza assicurativa un cittadino proprietario di una abitazione situata in una zona di rischio che vuole salvaguardare il proprio bene può ottenere il sostegno dello Stato. A tal proposito, secondo le parole di Musumeci, lo Stato non è più nella posizione di erogare risorse per tutti e sempre. Un primo passo in questa direzione è già stato compiuto con la manovra finanziaria 2024, che ha introdotto l’obbligo per le aziende iscritte al registro delle imprese di una assicurazione obbligatoria per coprire i danni materiali causati da eventi atmosferici catastrofici. L’idea sarebbe quindi riproporre questa misura per le abitazioni, anche se il calcolo di una polizza assicurativa sulla casa risente di numerose variabili che ne fanno oscillare il range di prezzo. La polizza alluvione, infatti, è una copertura specifica che generalmente viene valutata caso per caso su richiesta del cliente e può offrire diversi gradi di copertura e rimborsi.
Perché la proposta appare necessaria?
Nel 2023 in Italia si è registrato un picco di danni assicurativi causati da eventi meteorologici: oltre 6 miliardi di euro, di cui 5,5 miliardi attribuibili agli eventi atmosferici e 800 milioni di euro alle alluvioni in Emilia-Romagna e Toscana. Tuttavia, solo il 6% delle case risulta assicurato contro il rischio di catastrofi naturali, e per il ministro Musumeci la prevenzione dovrebbe essere un costo anche a carico dei cittadini. Secondo analisi di diversi istituti di ricerca, l’Italia presenta il più alto Protection Gap in Europa, cioè il divario tra l’esposizione al rischio di catastrofe naturale e la protezione assicurativa da tali rischi. In tal merito, gli assicuratori italiani credono fermamente che i programmi assicurativi pubblico-privati per i rischi naturali svolgano un ruolo fondamentale nella riduzione del rischio e nell’adattamento: un recente rapporto del World Resources Institute afferma che ogni dollaro investito nella resilienza climatica può far risparmiare da 2 a 10 dollari in perdite future evitate. Il settore pubblico dovrebbe garantire investimenti adeguati in infrastrutture resilienti e promuovere l’adozione di misure di riduzione del rischio, mentre gli assicuratori privati potrebbero fornire incentivi agli assicurati che adottano misure preventive.
Critiche sulla proposta: un vantaggio per le assicurazioni?
Questa misura è percepita da alcuni come una tassa a vantaggio delle compagnie assicurative. Secondo chi si oppone alla proposta, lo Stato dovrebbe offrire soluzioni e orientamenti, ma non imporre una tassa, che in questo caso verrebbe percepita come un onere aggiuntivo. Si tratta infatti di costi rilevanti che graverebbero sugli italiani, sostituendo di fatto una presa in carico dello Stato nella tutela dei cittadini. In questo modo, il peso della gestione del rischio verrebbe trasferito direttamente sui cittadini, obbligati a sottoscrivere nuove polizze assicurative con compagnie private che ne beneficerebbero incrementando le proprie entrate. Inoltre, questa misura sarebbe per alcuni una tassa occulta, una sorta di patrimoniale mascherata.
Prospettive
Il dibattito resta aperto tra chi valuta la polizza assicurativa come una necessità inevitabile per far fronte a eventi sempre più comuni e chi teme che questa misura possa gravare ulteriormente sulle famiglie italiane.
Set 23, 2024 | Avvisi, Consumatori, news
A partire da sabato 21 settembre non è più necessario convalidare manualmente il biglietto digitale sui treni regionali. Una preoccupazione in meno per i passeggeri di tutta Italia, che non dovranno più temere di essere multati per una semplice distrazione o, peggio, per inefficienza del sistema.
Com’era Prima
Fino a pochi giorni fa era ancora obbligatorio validare il biglietto digitale prima di salire sul treno (in ogni caso prima dell’orario di partenza). Cosa che gli altoparlanti a bordo ricordavano a intervalli regolari. La procedura era relativamente semplice: bastava cliccare sul tasto Check-In nell’area online “I miei viaggi” o sull’SMS ricevuto all’acquisto.
Chi veniva scoperto con un biglietto non convalidato doveva pagare una multa salata, sebbene vi fosse la possibilità di rivolgersi al capotreno. Una situazione scomoda per la maggior parte dei viaggiatori, soprattutto per chi vive in piccoli comuni con accesso limitato alla rete.
Le Novità
Dal 21 settembre, invece, basta aver acquistato il biglietto digitale, che verrà convalidato in automatico all’orario di partenza previsto. Sarà ancora possibile modificare la data di partenza entro le 23:59 del giorno prima. L’orario invece sarà liberamente modificabile fino alla partenza programmata del viaggio scelto, ma non oltre, essendo il check-in automatico.
Il biglietto digitale regionale è acquistabile fino a cinque minuti prima della partenza programmata, sul sito o l’app di Trenitalia, presso le agenzie di viaggio abilitate e sul sito di Trenitalia Tper. Dovrà essere presentato al controllore e rimarrà valido dall’orario della partenza fino alla fine del viaggio, anche in caso di ritardo del treno. Il biglietto cartaceo, invece, resta invariato e deve essere validato normalmente con le macchine obliteratrici presenti in stazione.
Progetti Futuri
Notevoli progressi sono stati fatti dai tempi del vecchio biglietto elettronico, che permetteva di viaggiare su uno dei treni disponibili in una fascia limitata di quattro ore. In futuro, Trenitalia pianifica di rendere il biglietto digitale disponibile nelle biglietterie e altri punti vendita. Sarà espanso anche il sistema Tap&Tap, recentemente introdotto solo su certe tratte regionali, consentendo di acquistare i biglietti regionali tramite pagamento contactless con carta di credito (in modo simile ai biglietti metrobus). Tutti passi avanti verso un’Italia più connessa, moderna ed efficiente.
Feb 23, 2024 | news
Il 22 febbraio, il Comune di Latina ha compiuto un passo significativo verso una maggiore accessibilità e assistenza nel campo della fiscalità locale, firmando un protocollo d’intesa con diverse associazioni dei consumatori. Questo accordo, ratificato nella sede dell’aula consiliare, è il risultato di un lavoro collaborativo tra l’amministrazione comunale, rappresentata dal sindaco Matilde Celentano, e una coalizione di 15 associazioni dei consumatori.
Il protocollo si propone di rispondere a una doppia esigenza: migliorare l’assistenza fiscale offerta dalle associazioni ai propri associati e agevolare gli adempimenti tributari per i contribuenti. Questo sarà ottenuto attraverso l’apertura di due sportelli dedicati, uno presso l’ufficio Imu e l’altro presso l’ufficio Tari. Questi sportelli non solo consentiranno una più rapida assistenza tecnica, ma favoriranno anche l’efficacia, l’efficienza e la correttezza dell’azione di riscossione dei tributi.
Il sindaco Celentano ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa, nata da un attento ascolto delle esigenze dei cittadini, rappresentate dalle associazioni dei consumatori. Questi sodalizi svolgono un ruolo cruciale nella comunità, soprattutto per quanto riguarda i tributi locali. Con il protocollo appena sottoscritto, il Comune dimostra il suo impegno nel migliorare i servizi offerti ai cittadini, con soluzioni innovative e concrete.
L’assessore alle Finanze, Ada Nasti, ha giocato un ruolo chiave nel promuovere questo accordo e ha evidenziato che le associazioni dei consumatori saranno coinvolte attivamente in commissioni e tavoli tecnici, contribuendo alla modifica e/o stesura di regolamenti comunali e alla definizione di standard di qualità dei servizi nel settore fiscale.
Il protocollo d’intesa avrà una durata triennale e prevede che i due sportelli Imu e Tari siano aperti alle associazioni ogni mercoledì mattina, dalle 9 alle 12. Questa nuova collaborazione non solo beneficerà i cittadini, ma contribuirà anche a ottimizzare le operazioni del Servizio Entrate, riducendo l’afflusso nei periodi di punta per il pagamento di Imu e Tari.
Inoltre, il presidente provinciale di Adiconsum Latina Aps, Giorgio Pedrazzi, ha espresso fiducia nel protocollo come punto di partenza per una maggiore attenzione alle esigenze dei cittadini-consumatori e ha auspicato che i tavoli di confronto previsti non si limitino alla fiscalità, ma affrontino anche altre problematiche quotidiane.
In conclusione, questo protocollo d’intesa rappresenta un passo avanti significativo verso una maggiore collaborazione tra il Comune di Latina e le associazioni dei consumatori, mirata a rendere la fiscalità locale più accessibile, trasparente ed efficiente per tutti i cittadini.
Feb 8, 2024 | Banche e Poste, news
Il 7 febbraio 2024, il Parlamento europeo ha adottato in via definitiva un nuovo regolamento volto a migliorare radicalmente il processo dei bonifici bancari, assicurando che i fondi trasferiti via bonifici istantanei arrivino immediatamente sui conti dei clienti, rivoluzionando così il settore dei pagamenti finanziari in Europa.
Il nuovo Regolamento si propone di potenziare l’efficienza e la sicurezza delle transazioni finanziarie, con particolare attenzione alle piccole e medie imprese, riducendo drasticamente i tempi di attesa per il trasferimento di denaro.
Le istituzioni bancarie e i prestatori di servizi di pagamento (PSP) sono ora tenuti ad assicurare un processo rapido e fluido dei bonifici, mirando a completare le transazioni in modo istantaneo. Tale accordo, precedentemente negoziato con i governi dell’UE, aggiorna e rafforza le normative esistenti dell’area unica dei pagamenti in euro (Single Euro Payments Area, SEPA).
Secondo il nuovo Regolamento, i bonifici istantanei devono essere elaborati senza ritardi, garantendo che il denaro raggiunga il beneficiario entro dieci secondi dall’avvio dell’operazione, indipendentemente dal giorno o dall’ora. Allo stesso modo, il pagatore riceverà conferma dell’avvenuta esecuzione del pagamento entro lo stesso breve intervallo di tempo.
Gli Stati membri che non utilizzano la moneta europea dovranno comunque adeguarsi alle normative per i conti bancari in euro, anche se con un periodo di transizione più lungo rispetto a quelli nella zona euro.
Il Regolamento stabilisce inoltre tariffe uniformi per i bonifici istantanei in euro e impone misure rigorose per individuare e prevenire frodi da parte dei PSP, obbligandoli a offrire gratuitamente un servizio di verifica dell’identità del destinatario. In caso di danni finanziari derivanti da mancate precauzioni antifrode da parte dei PSP, i clienti hanno il diritto di richiedere un risarcimento.
Ulteriormente, i PSP che offrono bonifici istantanei, sono tenuti a verificare se i propri clienti sono soggetti a sanzioni o restrizioni legate al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo.
Le nuove disposizioni normative entreranno in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione ufficiale dell’UE, fornendo agli Stati membri un periodo di 12 mesi per implementare il Regolamento, al fine di garantire un’adeguata preparazione e adozione delle nuove regole nel settore finanziario europeo.
Gen 31, 2024 | news
La Posta Elettronica Certificata (PEC) sta facendo il suo ingresso in Europa, suscitando crescente interesse in questi ultimi mesi. Tuttavia, va chiarito che la PEC non è esclusivamente un prodotto italiano destinato all’adozione in Europa, ma ha radici più complesse. In Europa, il Regolamento eIDAS ha stabilito, fin dall’inizio, linee guida per l’adozione di strumenti di comunicazione telematica che rispettassero standard di sicurezza specifici. L‘Italia è stata la prima a rispondere a tali direttive creando la PEC, ma questa non soddisfa appieno tutti i requisiti del Regolamento eIDAS e degli standard ETSI.
A differenza della PEC italiana, la PEC europea, conosciuta come REM (Registered Electronic Mail), soddisfa tutti i requisiti del Regolamento e degli standard ETSI (Istituto europeo per le norme di telecomunicazione). Oltre alle caratteristiche già presenti nella PEC italiana, come la certificazione della data e dell’ora d’invio e del contenuto del messaggio, la REM garantisce anche la certificazione dell’identità sia del mittente che del destinatario, oltre all’interoperabilità in tutta Europa e l’introduzione della “Spunta Blu” per il riconoscimento di conformità.
Prossimamente, l’AgID (Agenzia per l’Italia Digitale) stabilirà una scadenza entro cui le caselle di posta dovranno adeguarsi ai nuovi standard, anche attraverso l’identificazione del mittente tramite lo SPID. Ogni provider di PEC offrirà agli utenti la possibilità di avviare la procedura di autenticazione per ottenere la “Spunta Blu” sulla propria casella.
Questo passaggio garantirà una maggiore sicurezza e permetterà di certificare le comunicazioni in tutta Europa.
Parliamo quindi di transizione digitale comunitaria; a questo percorso contribuisce attivamente MDC con il progetto “Digitalmentis” finanziato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) e coinvolgente 21 Regioni e Province Autonome, si propone di educare persone di età superiore ai 65 anni sull’uso pratico del digitale. I punti di assistenza, noti come Punti “Digitali facili”, offrono una varietà di servizi, dall’accesso ai servizi digitali delle pubbliche amministrazioni all’aiuto per i servizi previdenziali. Gli operatori che assisteranno i consumatori ricevono una formazione tramite piattaforma digitale per fornire informazioni aggiornate e precise.