Pratiche commerciali scorrette: Facile Ristrutturare e Renovars

Pratiche commerciali scorrette: Facile Ristrutturare e Renovars

Le accuse sono di: pubblicità ingannevole e comparativa, pratiche commerciali scorrette, violazione dei diritti dei consumatori nei contratti, violazione del divieto di discriminazioni e clausole vessatorie.

Secondo informazioni acquisite ai fini dell’applicazione del Codice del Consumo, le richiamate segnalazioni di Codacons, Movimento Difesa del Cittadino – Friuli Venezia Giulia ed altre associazioni di consumatori,emerge l’utilizzo da parte dei professionisti, sulle piattaforme di recensione on line Trustpilot e Opinioni.it, di recensioni positive e non veritiere riconducibili alla stessa Facile Ristrutturare (FR),ad esempio, provenienti da indirizzi IP o e-mail a essa collegati in quanto riferibili, direttamente oppure indirettamente, a propri collaboratori, al fine di accreditare un elevato livello di soddisfazione dei consumatori.

In particolare, secondo una segnalazione, TrustPilot (TP) avrebbe individuato e rimosso 100-300 recensioni dalla pagina dedicata a FR, ritenendole non autentiche e avrebbe aperto una procedura per violazione delle proprie linee guida, riservandosi di applicare alla società altre misure.

A distanza di oltre un anno, il 6 gennaio 2023, TP ha indicato di aver nuovamente identificato e rimosso, nel periodo compreso tra il 1° agosto 2022 e il 5 gennaio 2023, numerose recensioni false e/o sospette

Nella risposta alla richiesta di informazioni, pervenuta il 30 maggio 2023, Opinioni.it ha dichiarato di aver “riportato solo alcuni degli esempi di indirizzi IP incrociati tra utenti. Alla data del 12 maggio 2023, sono quasi 400 le opinioni respinte perché l’IP era comune ad altri utenti” e che “nei mesi di novembre e dicembre 2022 c’è stato il picco massimo di tentativi di pubblicazioni di opinioni del brand Facile Ristrutturare.

Opinioni.it ha citato un dipendente di Advertoo S.r.l., società controllata al 100% da Renovars, i cui profili Linkedin richiamano la collaborazione con FR. In particolare Opinioni.it ha indicato che tale utente presenta incroci di indirizzi IP con altri utenti (lo stesso IP dell’utente che amministra il brand Facile Ristrutturare è stato utilizzato da utenti che hanno scritto opinioni positive per Facile Ristrutturare)”. Inoltre, il suddetto dipendente risulta, ancora a maggio 2023, “Area manager centro Italia – Facile Ristrutturare Business partner”: si tratta, anche in questo caso, di una collaborazione in corso a maggio 2023.

Secondo l’Autorità, Facile Ristrutturare e Renovars hanno violato gli articoli 20, 21 e 22 del Codice del consumo per la diffusione online di recensioni non autentiche e di un dato falso sulla percentuale di clienti soddisfatti dai servizi offerti e per omesso controllo sull’attività dei propri collaboratori. Inoltre l’applicazione di un costo occulto in caso di acquisto di materiali per le ristrutturazioni tramite Facile Ristrutturare con IVA agevolata, oltre ad essere contraria alla diligenza professionale, può indurre in errore i consumatori sul prezzo dei materiali di finitura per la ristrutturazione e/o sul modo in cui è calcolato

Pronti per i saldi invernali?

Pronti per i saldi invernali?

Dal 5 gennaio, in tutta Italia, inizieranno i tanto attesi saldi di fine stagione. Eccezion fatta per Basilicata e Sicilia, che partiranno in anticipo il 2 gennaio e la Valle d’Aosta, il 3. Come ogni anno i ribassi dureranno tra i 30 e i 90 giorni, nei quali gli sconti oscilleranno dal 30% al 70%.

Vi ricordiamo che per legge i negozianti hanno l’obbligo di indicare con chiarezza il prezzo normale di vendita, la percentuale di sconto applicato e il prezzo finale.
Detto ciò vi raccomandiamo di controllare sempre che tutte queste informazioni siano riportare sui cartellini e che siano corrette. Diffidate di etichette scritte a penna o a matita.

È importante ricordare che seppur la possibilità di cambiare un acquisto è di consueto lasciata alla discrezionalità del negoziante, se il prodotto risulta danneggiato, l’acquirente può esercitare il diritto di sostituirlo o ripararlo a carico dell’esercente. In alternativa si ha la possibilità di chiedere un’ulteriore riduzione del prezzo pagato e, in casi estremi, la restituzione della somma spesa.

Artificial Intelligence Act

Artificial Intelligence Act

Dal momento in cui è oggi necessario regolamentare il settore dell’AI (Artificial Intelligence) in Europa, la Presidenza del Consiglio e i rappresentanti del Parlamento EU sono giunti ad un accordo momentaneo col nome di “Artificial Intelligenze Act”, intento a garantire migliori condizioni per lo sviluppo e l’utilizzo di questa tecnologia. La priorità del Parlamento, con questa legge, è infatti quella di assicurarsi che i sistemi di intelligenza artificiale usati all’interno dell’Unione garantiscano trasparenza, tracciabilità e siano capaci di rispettare l’ambiente. Si ha in programma di stabilire una supervisione dei sistemi di intelligenza da parte di persone, escludendo così la loro automazione con l’obiettivo di evitare rischi dannosi.

La proposta dell’Artificial Intelligenze Act pone la garanzia per i cittadini europei di potersi fidare di ciò che il sistema è in grado di fare. Nonostante la maggior parte dei sistemi di AI non comporta rischi e abbia l’obiettivo di fornire agli sviluppatori, agli operatori di IA e agli utenti chiari requisiti e obblighi relativi agli usi specifici di esso – allo stesso momento – è un sistema basato sui rischi. Infatti alcuni sistemi di IA creano rischi che è necessario affrontare per evitare risultati indesiderati.

Queste nuove regole stabiliscono obblighi per fornitori e utenti a seconda del livello di rischio dell’IA. Molti sistemi di intelligenza artificiale comportano un rischio minimo, ma devono essere valutati: spesso infatti non è possibile comprendere perché un sistema di IA ha definito una decisione o una previsione, può quindi diventare difficile valutare se qualcuno sia stato ingiustamente svantaggiato.

Le norme proposte dal Parlamento sono necessarie a garantire un sistema capace di affrontare le sfide specifiche che i sistemi di IA possono presentare per le quali la legislazione attuale non ha una protezione sufficiente.

Le norme proposte sono:

  • affrontare i rischi creati specificamente dalle applicazioni di IA;
  • proporre un elenco di domande ad alto rischio;
  • stabilire requisiti chiari per i sistemi di IA per applicazioni ad alto rischio;
  • definire obblighi specifici per gli utenti di IA e i fornitori di applicazioni ad alto rischio;
  • proporre una valutazione della conformità prima che il sistema di IA sia messo in servizio o immesso sul mercato;
  • proporre l’applicazione delle norme dopo l’immissione sul mercato di tale sistema di IA;
  • proporre una struttura di governance a livello europeo e nazionale.

Si tratta di un sistema basato sui rischi.
Nel quadro formativo questi si dividono in quattro livelli:

Inaccettabile (Unacetable Risk), nel quale tutti i sistemi di IA equivalgono ad una chiara minaccia per la sicurezza: i mezzi di sussistenza e i diritti delle persone saranno vietati.

  • Elevato (High Risk), questo include la tecnologia di IA utilizzata in:
  • infrastrutture critiche
  • istruzione o formazione professionale
  • componenti di sicurezza dei prodotti
  • occupazione, gestione dei lavoratori e accesso al lavoro autonomo
  • servizi privati e pubblici essenziali
  • applicazione della legge che può interferire con i diritti fondamentali delle persone
  • gestione della migrazione, dell’asilo e del controllo delle frontiere
  • amministrazione della giustizia e processi democratici.
  • Limitato (Limited Risk), considera sistemi di IA con specifici obblighi di trasparenza. Quando si utilizzano sistemi di IA come i chatbot, gli utenti dovrebbero essere a conoscenza di stare interagendo con una macchina in modo da poter decidere se procedere o fermarsi.
  • Minimo (Minimal Risk), questo include applicazioni come videogiochi abilitati per l’IA o filtri antispam.

La seconda metà del 2024 sarà la prima volta in cui il regolamento potrebbe diventare applicabile agli operatori con le norme pronte e le prime valutazioni di conformità effettuate a seguito del periodo transitorio partito tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023.

Diritto alla riparazione: più vantaggi per i consumatori

Diritto alla riparazione: più vantaggi per i consumatori

Il Parlamento Europeo ha di recente approvato un nuovo testo per rafforzare le funzioni del diritto alla riparazione e che agevoli la riparazione dei prodotti difettosi e riduca la produzione di rifiuti. Per andare ad incentivare la riparazione piuttosto che l’acquisto prevede che i venditori siano tenuti, entro il periodo della garanzia legale, a dare priorità alla riparazione del prodotto qualora fattibile piuttosto che la sostituzione di quest’ultimo. I deputati hanno inoltre presentato la richiesta di estendere la garanzia di un anno ulteriore a seguito della riparazione. I deputati propongono anche di prorogare la garanzia legale di un anno dopo l’avvenuta riparazione.

Per il periodo in cui la riparazione avviene, dovrà essere offerto un prodotto sostitutivo e nel caso in cui la riparazione non fosse possibile si dovrà offrire un prodotto ricondizionato. Il tutto per aiutare i consumatori ad usufruire di tutti gli strumenti messi a disposizione per evitare di sostituire completamente il prodotto. 

Inoltre, per incentivare ulteriormente a riparare prodotti piuttosto che sostituirli il Parlamento propone di aprire l’accesso a tutti i pezzi di ricambio agli utenti finali e ai riparatori indipendenti, con lo scopo di superare gli ostacoli che incontrano i consumatori.

Delle piattaforme aiuteranno i consumatori a trovare i riparatori e i venditori di articoli ricondizionati presenti nella loro zona.

Avviato provvedimento cautelare nei confronti di Intesa San Paolo

Avviato provvedimento cautelare nei confronti di Intesa San Paolo

L’Autorità Garante della concorrenza e del mercato ha imposto l’interruzione del trasferimento dalla banca Intesa San Paolo a Isybank senza previo consenso espresso. L’operazione ha coinvolto circa 300 mila correntisti dei 2,4 milioni che dovrebbe riguardare in totale. Avevamo già trattato in passato la questione, e l’autorità aveva già espresso l’intenzione di operare a tutela dei correntisti. Secondo l’Autorità il trasferimento èha avuto una modalità non conforme alle disposizioni del Codice del Consumo. Per effetto del trasferimento, i correntisti non sarebbero più potuti accedere a filiali e ad internet banking usufruendo soltanto dell’applicazione e avrebbero subito delle modifiche contrattuali sostanziali. Oltre quindi alle modalità di notifica del passaggio sarebbero illegittimi anche i cambiamenti sostanziali subiti dai correntisti.

La decisione dell’Autorità

L’Autorità ha quindi previsto che le due banche, previa informativa chiara ed esaustiva sulle caratteristiche del nuovo conto Isybank, assegnino ai correntisti un congruo termine per fornire il proprio consenso espresso al trasferimento. Entro 10 giorni Intesa Sanpaolo e Isybank dovranno comunicare le misure adottate.

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