A cura di Adusbef

Ad ottobre l’Antitrust dovrebbe pronunciarsi sulla richiesta che la società Bancomat Spa.ha inoltrato circa la revisione radicale delle commissioni percepite a carico dell’utilizzatore della carta presso Atm gestiti da altra banca.

Oggi, la commissione viene incassata dallo stesso istituto presso cui è radicato il conto ed emittente la carta Bancomat. In media il livello di commissioni pagate per l’utilizzo di sportelli di altre banche è di circa 1,8 euro. La banca emittente quindi addebita il suo correntista dell’importo definito dal contratto, e gira una quota (50 centesimi di euro) alla banca che gestisce lo sportello automatico utilizzato. Con questa struttura, il grosso della commissione resta presso la banca emittente il Bancomat ed una piccola parte alla banca che gestisce lo sportello. E’ evidente che stando così le cose, le piccole banche dotate di pochi sportelli Bancomat, o addirittura di un solo sportello automatico, lucrano sui propri clienti perché costoro per avere contante devono troppo spesso rivolgersi ad ATM di altre banche. A rimetterci, quindi, sono proprio i clienti di quelle piccole banche a cui verrà addebitata la commissione di prelievo presso altri istituti.  Al contrario, i clienti di grandi banche, dotate di centinaia di Bancomat distribuiti su tutto il territorio nazionale, risulteranno avvantaggiati dal fatto che, in genere, le banche non addebitano commissioni se il prelievo è effettuato da propri clienti su propri sportelli.

Poiché le banche considerano non sufficientemente remunerativi i 50  centesimi riconosciuti dalla banca emittente il Bancomat, stanno procedendo alla chiusura di molti ATM. Banca d’Italia informa che gli ATM attivi nel 2021 erano 45.500, contro  i 47.700 del 2018 e i 50.500 del 2015. Questa riduzione è in atto nonostante la grande diffusione del Bancomat, specie in Italia. I dati di Bankitalia (Appendici alle Relazioni annuali del Governatore anno 2022 e 2016) ci dicono che nel 2021 erano in circolazione 60,940 milioni di carte Bancomat, di cui 60,904 milioni abilitate per i pagamenti ai POS. Erano 51,256 milioni nel 2015, di cui 50,317 abilitate POS. La proposta di Bancomat Spa vorrebbe ribaltare la filosofia delle commissioni applicate. La società infatti chiede che a percepire quelle commissioni non sia più la banca emittente la carta Bancomat, ma sia la banca che gestisce lo sportello automatico utilizzato da non clienti.  Se venisse accolta, con questa proposta le piccole banche con pochi ATM non lucreranno più sui loro clienti, obbligati a prelevare contante frequentemente presso bancomat di altre banche. Rispetto al sistema attuale, se fosse possibile imporre un livello massimo di commissioni (attorno ad un euro?), i correntisti avrebbero dei vantaggi non indifferenti rispetto al livello odierno medio di 1,8 euro; le banche non avrebbero più convenienza a chiudere gli ATM, perché il servizio risulterebbe adeguatamente remunerato, anzi sarebbero invogliate ad investire introducendo ATM multi funzione (in grado di offrire altri servizi bancari oltre la fornitura di contante) specie in quei comuni dove non esiste (o non esiste più) una filiale bancaria; soprattutto verrebbe soddisfatta la logica economica che vuole che il pagamento remuneri chi offre un  servizio (in questo caso l’ ATM) e spende per gestione e manutenzione, e non chi fornisce la carta Bancomat, la cui remunerazione è percepita dalla banca emittente attraverso commissioni imposte annualmente al correntista titolare.

Certamente Antitrust dovrà valutare le conseguenze in termini concorrenziali della proposta di Bancomat Spa. Se cioè ci sia il pericolo di abuso di posizione dominante da parte delle grandi banche rispetto alle piccole e piccolissime. Ma se guardiamo le cose dal punto di vista dell’utilizzatore finale (il correntista) il fatto che di 1,8 euro di commissioni addebitate ben 1,3 euro restino in tasca alla propria banca solo per aver emesso la carta Bancomat, risulta difficilmente giustificabile. E’ chiaro che i costi imposti dalla banca titolare dello sportello bancomat devono essere conosciuti dal cittadino che intende utilizzare quello sportello automatico prima che effettui l’operazione. In altri termini, sul video dell’ATM deve subito comparire il costo dell’operazione di prelievo, prima che si inizi la procedura di prelievo.

Restiamo in attesa delle valutazioni di Antitrust.

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